Radiation House #5 di Tomohiro Yokomaku e Taishi Mori

 

Benvenuti in una mia nuova recensione!

Naoki Fujimoto, un ragazzo di tredici anni, viene portato d’urgenza in pronto soccorso, ma solo per constatare la morte ormai avvenuta. Non ha traccia di ferite sul corpo e i dottori imputano il decesso misterioso a una commotio cordis. Onodera, il capo dei tecnici di radiologia, parla ai genitori di Naoki della necessità di eseguire un’A.I., ossia una serie di esami diagnostici post-mortem, per indagare con più precisione le cause della morte del ragazzo. Tuttavia, nonostante le molte insistenze, i due non sembrano per nulla intenzionati ad accettare.

Per forza di cose questa recensione conterrà spoiler quindi vi consiglio di leggere questa recensione se avete intenzione di leggere questo manga o se ancora dovete leggere questo volume in modo tale da non rovinarvi la lettura.

Ragazzi non potete capire appieno quanto mi sia piaciuto questo quinto volume di questa serie. Per la prima volta la storia all’interno è solo una e viene approfondita maggiormente e infatti c’era il motivo per farlo. Una storia infatti che ci fa scoprire parecchio sul mondo della sanità giapponese, ma anche sulla sanità a livello generale. In questo volume infatti scopriamo come funzionano le autopsie in Giappone e la nuova (almeno per me) tecnologia dell’A.I. che permetteranno ai radiologi di scoprire di più sulla morte del ragazzo. Proprio la storia è il punto di forza di questo quinto volume perché tocca proprio quelli che sono i miei punti deboli.

Parlando del dramma di una famiglia che scoprirà che il figlio non è morto per un incidente, ma per un omicidio vero e proprio è riuscito a toccarmi emotivamente. Questo perché nel privato sono molto legato alla mia famiglia e quindi ogni storia che tocca questo tema rischia di colpirmi nel profondo e così è stato anche per questo manga. Se inizialmente ho pensato che il colpevole fosse il padre (che poi in realtà scopriamo essere il patrigno e non il padre naturale ) poiché vuole evitare di usare l’A.I. e anche perché il suo carattere un po’ burbero mi ha fatto pensare a lui come una persona che non volesse bene a Naoki. Invece scopriamo leggendo che non è lui il colpevole e vediamo proprio la sua frustrazione sia quando scopre che non è stato un incidente a uccidere suo “figlio”, ma un omicidio sia quando scopre chi è il vero colpevole della morte di Naoki. Vediamo proprio il lato umano e vero di un uomo distrutto completamente dal dolore e questa cosa viene resa perfetta grazie anche a dei disegni davvero splendidi che riescono a rappresentare molto bene queste scene struggenti.

Anche il personaggio del nostro tecnico radiologo di fiducia in questo volume ha avuto un exploit a mio parere non indifferente. In questo quinto numero di Radiation House vediamo il suo genio all’ennesima potenza e questa volta non lo vediamo solo in campo medico, ma anche in campo deduttivo. Sarà lui infatti a scoprire per primo il vero colpevole del crimine e a smascherarlo davanti a tutti. Quindi ci ritroviamo davanti a una sorta di Detective Conan o uno Sherlock Holmes della situazione e la cosa non risulta troppo forzata o esagerata anzi risulta ben studiata e ben realizzata.

In conclusione vi consiglio questa serie manga? Mi sembra una domanda stupida, ovvio che si. Comprate assolutamente questa perla di Jpop perché non ve ne pentirete assolutamente e ve ne innamorerete come è successo con me. Non vedo l’ora di leggere il prossimo volume che dalle premesse a fine quinto volume sembra altrettanto bello e interessante. Menomale che ho già acquistato anche il sesto e settimo volume!

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