Bellanima di Luciana Cerreta

 

Benvenuti in una mia nuova recensione!

Un racconto struggente e maledetto, uno scavarsi e frugarsi senza sosta che parte dal ricordo e giunge all’elaborazione dell’abbandono. Abbandono che in realtà cela una verità difficile da comprendere e, soprattutto, da accettare. Un romanzo introspettivo che è anche una finestra aperta sull’incontro/scontro tra la cultura e le tradizioni di due Paesi molto diversi (Italia e India) e sul come questo scontro possa segnare profondamente il destino di chi si trova coinvolto, suo malgrado, in tale impasse.

Un libro fatto di emozioni nel quale i dialoghi sono superflui, in certe situazioni non serve parlare ma bisogna solamente ascoltare cosa ci dice il proprio cuore le la propria testa anche quando sono in netto contrasto tra loro. Ecco cosa bisogna fare per prima cosa quando si combatte contro un dolore immenso come quello provocato dall’amore: ascoltare cosa il nostro corpo ci dice e fare le scelte che si ritengono più giuste per ricominciare a vivere: come per esempio un nuovo taglio di capelli o un nuovo look o tante altre cose anche le più piccole possono diventare significanti.
Un romanzo fatto solo di dolore nel quale ci si immedesima tutti grazie all’assenza di nomi con cui identificare i protagonisti perché i veri protagonisti siamo noi e i nostri sentimenti che sono messi per iscritto e diventano ancor più reali.


La vita va avanti, molto spesso lentamente oppure troppo velocemente che non si sa come ci sia arrivati a quel punto perché il dolore rende tutto più vivo ed è un sentimento difficile da far passare; il dolore non passerà mai nonostante gli anni passati perché sarà sempre lì con te, potrà essersi affievolito ma non è scomparso. Il dolore lo si prova sempre anche negli attimi di felicità perché si immagina cosa sarebbe potuto succedere se quella persona sarebbe stata con voi e continui a ripensarci costantemente fino a farti morire nuovamente per la perdita che ci ha causato.Prima di amare gli altri bisogna amare se stessi e se non si prova dolore ad amarsi non si potrà mai essere totalmente felice con le altre persone che un giorno ci causeranno altro dolore, perché insieme all’amore formano le due parti della stessa medaglia: dove c’è un sentimento positivo in contrapposizione se ne trova uno negativo che verrà a chiedere il conto prima o poi e se si ama se stessi è più facile affrontarlo in quanto non ci si distrugge più del non amarsi

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