Emilio Salgari-Un’uomo che morì per colpa degli editori

 

A voi che vi siete arricchiti con la mia pelle chiedo solo che pensiate ai miei funerali. Vi saluto spezzando la penna

Così Salgari “saluta” il suo editore prima di suicidarsi,usando un rasoio per tagliarsi la gola e per squarciarsi il ventre. Lo stringe nelle sue mani, proprio come avrebbe potuto fare uno dei suoi amati personaggi, e i suoi occhi sono rivolti al sole che sorge. Ma come mai Salgari, noto romanziere dell’avventura si è suicidato, mica era famoso? Se lo volete scoprire venite insieme a me alla scoperta di questo scrittore che ha fatto la storia della letteratura italiana.

Innanzitutto volevo avvisarvi che questo articolo è stato creato per la giornata mondiale del libro in collaborazione con altri blog/canali youtube e mille altre cose.E qui potete vedere l’evento!
Infatti proprio oggi il nostro amato avventuriero morì; e corrono così 107 anni dalla sua triste scomparsa.

Prima di parlare della sua morte e doveroso partire dall’inizio della sua storia, ovvero quando nacque.
Salgari nacque a Verona nel 1862 da  dei commercianti dei tessuti a Verona.Venne battezzato nella chiesa di S. Eufemia. A partire dal 1878 studia al Istituto Tecnico e Nautico “Paolo Sarpi” di Venezia, ma non ottenne il diploma per diventare capitano della marina come avrebbe voluto. Al secondo corso abbandona gli studi e torna a Verona per intraprendere l’attività giornalistica.Salgari esordì come scrittore nelle appendici dei giornali.La sua prima opera fu, I selvaggi della Papuasia, pubblicato sul giornale La Valigia. E’ su il giornale veronese La nuova Arena che però Salgari ottiene un enorme successo, infatti su questo quotidiano pubblica il romanzo Tay-See,diventato poi La Rosa del Dong-Giang,ma l’opera che pubblica su questo giornale e che lo porta al successo è La tigre della Malesia, nonostante il successo non ebbe un ritorno economico significativo.

Nel 1892, Emilio sposa Ida Peruzzi, un’attrice di teatro con cui ebbe una figlia di nome Fatima. Durante il suo soggiorno in Liguria, scrisse il Corsaro Nero, che è considerato il capolavoro di Salgari, sempre in Liguria nacque l’amicizia con Pipein Gamba. che illustro per la prima volta i suoi lavori. Nel 1900 Salgari, con la sua famiglia si trasferisce definitivamente a Torino, in Corso Casale, da qui Salgari con un semplice tram poteva raggiungere la biblioteca civica centrale, dove trovava mappe e racconti di viaggi esotici che lo ispiravano per i suoi libri. In questi anni Emilio produce una quantità esorbitante di libri, questo perché egli aveva molti debiti che continuava ad accumulare. La regina d’Italia Margherita di Savoia lo fece, persino, insignire del titolo di “Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia”, non ostante quest’onorificenza la sua condizione economica non migliorò anzi i suoi debiti si moltiplicarono quando la  moglie diete segni di follia e per poter pagare le cure e poi il manicomio dovette accrescere i suoi debiti.
Per conseguenza della mole del lavoro, Salgari incominciò a fumare un centinaio di sigarette al giorno e a bere bicchieri di Marsala in continuazione; il suo esaurimento nervoso era maggiorato anche dal fatto che oltre al non guadagno dei suoi libri non era nemmeno considerato dai circoli letterari dell’epoca.Nel 1909 tenta per la prima volta il suicidio, ma il suo tentativo fallisce perchè sua figlia Fatima lo salva in tempo. Nessuno però salva Salgari l’aprile (oggi ndr) del 1911 quando decide di uccidersi ferendosi con un rasoio su ventre e sul collo in una collina dove andava a fare i pic-nic con la propria famiglia. Muore così il noto romanziere italiano dell’avventura, prima di morire lascia però tre lettere, una per i figli, una per gli editori (di cui vi ho citato una parte all’inizio dell’articolo ) e una ai direttori dei giornali. Ai suoi figli scrisse:

 Sono un vinto: non vi lascio che 150 lire, più un credito di altre 600 che incasserete dalla signora…

 

Molte tragedie hanno colpito Emilio stesso,per esempio anche sua madre andò i manicomio, oppure suo padre si suicidò; accaddero molte disgrazie anche dopo la morte di Salgari, infatti tutti i figli che ebbe da Ida morirono, tra cui Omar si suicidò buttandosi giù da un palazzo e sua moglie morì nel manicomio; una piccola curiosità degna di nota è che Salgari venne raffigurato in una figurina in un album della Panini dedicato agli Uomini Illustri, questa figurina che a differenza di quelle moderne si attaccava con una colla apposita chiamata Coccoina, e sul retro (la parte che veniva incollata) recitava le seguenti parole:

Emilio Salgari (1863-1911) – Romanziere veronese, ha rielaborato nei suoi libri, con fertile fantasia, le impressioni ricevute nel corso della carriera di marinaio, con l’aggiunta di favolose avventure di pirati. Fra i suoi personaggi il più famoso resta Sandokan, mezzo guerriero e mezzo pirata, detto “La Tigre della Malesia”. Nonostante il successo visse in miseria e morì suicida.

Voglio concludere questo articolo di approfondimento sulla vita di Salgari lasciandovi l’intervista a suo figlio Omar conservata da Rai Storia e Rai Teche, basta che cliccate qua!

Vi saluto, nella speranza che questo articolo vi sia piaciuto! Commentate pure ^^
Eros

2 Risposte a “Emilio Salgari-Un’uomo che morì per colpa degli editori”

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