François dal promontorio di Giovanni Retrosi

 

Il libro di oggi è una lettura, come scoprirete leggendo la recensione, davvero piacevole e che vi consiglio caldamente. Inoltre questo romanzo conferma come le piccole case editrici e/o gli autori emergenti riescano a proporre un prodotto di qualità ottima.

François è un bambino che abita in Normandia. La sua vita scorre normalmente fino a quando incontra Federick un soldato tedesco che nella sua vita non è mai stato un uomo perfetto,anzi tutto l’opposto. La vita del soldato però è segnata anche da una forte dipendenza da psicofarmaci come la morfina. L’incontro fra i due però cambierà sia loro due che le persone che li circondano.

Può un bambino con la sua ingenuità data dall’età essere l’antidoto a ciò che psicologicamente comporta la guerra e per i propri problemi? Si il piccolo  François è proprio questo. Il suo personaggio,che ho amato, infatti con la  sua semplicità e la sua ingenuità la guerra non è la stessa. Persino un soldato come Federick cambia se stesso nonostante una parte di sé non vuole. Giovanni Retrosi riesce a toccare le corde del cuore  poiché racconta una storia di umanità, ma soprattutto scrive in modo tale che non ci siano né vinti né vincitori perché in guerra ambo le parti hanno colpe. 

Il romanzo inoltre ha al centro anche una storia d’amore che all’inizio pensavo avesse rovinato tutta la storia che l’autore aveva costruito fino a quel punto. Invece essa è un elemento che rende la storia più veritiera e la arricchisce. La storia d’amore  è infatti un elemento rafforzativo per far procedere la narrazione che probabilmente se si fosse “aggrappata” solamente sull’amicizia fra il bambino francese e il soldato tedesco sarebbe risultata troppo inverosimile.

I personaggi all’interno del libro non sono messi lì e lasciati a caso. Anzi ogni personaggio all’interno è un tassello nella narrazione della storia, ma è anche un esempio per vedere la guerra sotto punti di vista differenti. C’è per esempio François che rappresenta, come detto anche sopra, l’ingenuità di un bambino davanti alla distruzione della guerra. Ci sono poi personaggi come Katia, la zia del piccolo, che rappresenta l’emblema 

della resistenza francese in quel periodo. Essa però rappresenta anche lo spirito di quelle persone che non si arrendono mai davanti a nessun ostacolo. Un altro personaggio davvero interessante di cui vorrei parlarvi è uno dei soldati che combatte al fianco di Federick esso incarna ciò che la guerra può causare nella psiche umana, ovvero dei danni irreparabile che causano la pazzia in molti militari. 

In conclusione trovo che Giovanni Retrosi abbia scritto davvero un ottimo libro che meriterebbe davvero di essere conosciuto di più dai lettori.  Mi viene spontaneo ringraziare l’autore per avermi fatto immergere nella bellissima storia di François e Federick. Ma soprattutto per non aver deluso le aspettative che mi ero fatto del libro prima di iniziarlo.

Alla prossima!

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