I libri ci escludono dalla società?

 

Su un gruppo Telegram di Bookblogger ho chiesto se,secondo loro,i libri portassero all’isolamento sociale! Ne parliamo insieme!

Le ragazze che mi hanno risposto sono: Asia Paglino,Martina,Alice e Serena, che ringrazio per avermi risposto.Ma iniziamo con le vere e proprie risposte

La prima domanda che ho posto al gruppo di Blogger è stata:
Volevo chiedervi a voi che comunque  siete più lettrici/lettori di me, secondo voi togliendo tutta la parte social, leggere libri è come un esclusione o no? Nel senso, anche per vostre esperienze, leggere è un modo per escludersi dagli altri nel senso che “leggo perché comunque gli altri non mi rappresentano” o similari. 

Le risposte sono state tutte piuttosto similari,come prima risposta vi porto quella di Asia

Io credo di no.
Ho iniziato a leggere prima che saltassero fuori i social, come penso tutti qua nel gruppo, e continuo a farlo perché leggere mi piace.
Per me non è un modo per scappare dalla realtà o estraniarmi perché la gente non mi comprende. Leggo come un pittore disegna, perché mi piace farlo, perché lo trovo rilassante, perché leggere mi permette di emozionarmi e appassionarmi.

Con lei concordano sia Martina che Serena, la prima ha anche approfondito anche con un esempio. vi lascio qui sotto il suo parere:

Io sono d’accordo con Asia leggo molto spesso come via di fuga e devo dire che questo non ha decisamente diminuito la mia capacità di fare amici, anzi l’ ha aumentata, siccome mi sono ritrovata a fare molte cose che senza libri non avrei mai fatto! Naturalmente molto ragazzi con cui parlo sono sui social, ma come ha detto Maria Cristina (Chronicles of a Bookaholic) in una live che ha fatto riguardo la sua esperienza al Salone del Libro di Torino c’é tra di noi lettori una capacità riconoscerci e unirci in una comunità veramente forte! 

Alice invece si mette in una sorta di “Campo Neutrale” dicendo che per lei, nella sua esperienza di lettrice, gli succedono un po’ entrambe le cose, ovvero l’isolamento quando legge e il suo piacere della lettura che è prettamente per piacere e per rilassamento:

Io tutte e due le cose: ho iniziato a leggere da quando ho imparato praticamente e lo faccio perché mi piace, perché mi rilasso. Lo faccio anche in parte per estraniarmi dalla realtà ed entrare in un mondo tutto mio, perché nella mia classe nessuno legge e quindi mi sento “diversa” nel senso che mi sento unica. Non so se sono riuscita a spiegare il concetto, ma quando per esempio leggo in classe proprio se mi si parla non sento niente. Lo faccio per questi motivi,ma soprattutto perché mi piace farlo.

Tutto ciò però non mi bastava e ho approfondito il tema proponendo un’altra domanda:

Ma  non pensate che leggere vi escluda in qualche modo da nuove amicizie, non vecchie, che  non sono collegate alla lettura?

La prima ragazza che mi ha risposto questa volta è stata Alice:

Per me in parte
Ma quando sono andata alle superiori ho prima pensato a darmi nuove amicizie e poi a leggere
Perché sennò ero sola 

Con una risposta abbastanza kilometrica Asia ha esposto la propria opinione, e per questione di non farvi leggere un papiro enorme, il suo commento sarà diviso in parti.

Leggere ti esclude quando tu in primis vuoi escluderti.
Io ho sempre letto, in ogni luogo, e non mi è mai importato del resto.
Per farti un esempio, ho fatto più di un anno a viaggiare in treno da Novara a Torino e ad ogni viaggio, che fosse andata o ritorno, io leggevo.
Leggevo perché mi aiutava a far passare il tempo o a non farlo passare mai, leggevo perché volevo tenere la testa occupata dalla voglia di arrivare a destinazione, perché a volte invece non volevo pensare al fatto che me ne stessi andando via.
Leggo in aereo ogni volta che vado a trovare mia sorella, guardando il finestrino ogni volta che mia madre sussulta per via del paesaggio. Anzi, una volta ho preso a parlare con una che si è resa conto di essersi addormentata sulla mia spalla, abbiamo riso e a me non è pesato darle retta.
Quando viaggiavo in treno ho incontrato gente che vedendomi si è incuriosita, per il libro, per i miei tatuaggi, per le mie valige e il mio viaggiare in quel modo già a 18 anni, e allora, tra un capito e l’altro, quando magari guardavo fuori dal finestrino o il corridoio, le altre persone cercavano di farmi delle domande, e io rispondevo, perché si, stavo leggendo e vivendo nel mondo del libro, ma sapevo di essere alla fin fine su un treno, tra la gente.

Nella seconda parte della sua risposta parla di una sua esperienza personale e mette il punto finale su questa questione esprimendo il suo dissenso al fatto che i libri escludono i lettori dai rapporti sociali:

Non credere che chi legge si estranei, si ok, anche io a volte se sono presa dalla lettura è più facile tirarmi addosso qualcosa prima che io risponda, però comunque ci sono. (te lo dico perché riuscivo a leggere e seguire le lezioni nello stesso momento)
Se qualcuno è interessato a te, ti “disturba” indipendentemente che tu stia leggendo o meno, se ha una domanda o è incuriosita, troverà il modo di attirare la tua attenzione, e se non lo fa, forse non c’è vero interesse nella cosa che l’ha colpito.
Ancora più vero però è che se vuoi estraniarti lo fai indipendentemente che tu abbia un mano un libro, delle cuffie nelle orecchie o anche niente. Ci si estranea per scelta, non in base a cosa si sta facendo, è una condizione che si sceglie di vivere. E credo, con tutta sincerità, che non sia leggere a impedirci le cose, a volte siano noi, il modo in cui ci vediamo e tutto quanto.

A rendere sempre più definitiva la risposta di Asia è stata Serena che concordava pienamente con Asia:

Concordo. Ha ragione Asia, ritagliarsi del tempo per leggere non vuol dire escludersi dalla società e allontanare qualcuno. È come se facessi sport o avessi un altro hobby, se io non lo faccio e a te porta via molto tempo non significa che tu ti stia allontanando dalle amicizie

Con la risposta di Serena, i commenti sul tema e le mie domande sono scomparse, quindi alla conclusione di tutto ciò, secondo voi i libri portano all’escludimento dalla società?

Vi saluto!
Eros

4 Risposte a “I libri ci escludono dalla società?”

  1. È un bellissimo articolo, posso confermare che la lettura non ti esclude da niente, essa come tante altre attività da “ nerd”, semplicemente si hannno interesse differenti ed ogniuno impiega il proprio tempo conqnuello che gli piace. Però è un concetto che in molti hanno, ricordo benissimo in giovanissima età come mi etichettarono immediatamente dopo aver notato quanto preferissi leggere piuttosto che fare altro. È una cultura che va cambiata, soprattutto con i givanissimi

     

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