Il salotto del té: Arianna Nese

 

Benvenuti in una nuova puntata della serie d’interviste agli autori emergenti. Nella puntata di oggi potrete leggere di più sugli scritti di Arianna Nese. Qui potete comprare i suoi libri.

Benvenuta su Rubbs Books! Innanzitutto presentati ai lettori di questo sito!

Ciao! Io sono Arianna, ho quasi 20 anni (anche se ne dimostro di meno ahah), da quando ho imparato a leggere e scrivere non ho più smesso, rendendo queste due semplici azioni delle vere e proprie passioni!

I tuoi libri trattano temi particolari, come l’autolesionismo, il bullismo e il bipolarismo. Come mai hai deciso di trattare questi temi molto delicati?

Ho sempre scritto racconti basati su ciò che succede a me in prima persona o a persone che conosco, soprattutto se si tratta di argomenti affrontati poco o minimizzati. Sono temi di cui bisogna parlare, in qualunque modo, per far capire alle persone che queste
problematiche esistono e non vanno evitate.

Hai avuto esperienze di questo tipo (in riferimento ai temi trattati nei tuoi libri) nella tua vita? In che modo ti hanno segnato e sono state per te fonte d’ispirazione per la scrittura?

Sono stata vittima di bullismo psicologico, una cosa che non auguro a nessuno. Gli altri
temi, come detto precedentemente, si riferiscono a persone che conosco. Questi eventi mi hanno permesso di avere uno scopo: quello di dare voce a chi ha bisogno. Ero una di quelle voci che non venivano ascoltate, così ho deciso di essere la voce di tutti quelli che sono in situazioni simili.

Come descriveresti i tuoi libri?

Diretti. Parlo di questi temi in modo diretto, forse anche troppo e con poche spiegazioni,
ma con la consapevolezza che, se qualcuno si rivede in uno dei miei personaggi, saprà che
non è sol*.

Che cos’è per te l’amore? E che rapporto hai con l’amore?

L’amore per me è nelle piccole cose. In un sorriso, in un abbraccio, in un regalo inaspettato e nelle parole di conforto dalle persone a cui si tiene. Amare è essere felici perché l’altra persona è felice per merito tuo. Io amo, amo tanto e tante persone, nonostante tutto ciò che persone che dicevano di amarmi mi hanno fatto, anche se forse non lo dimostro.

In Italia, ma anche nel mondo il bullismo è una piaga molto diffusa, secondo te cosa spinge i bulli a ghettizzare e a deridere i più deboli? E secondo te come si può eliminare questa piaga?

Io non incolpo mai completamente il bullo in sé, soprattutto perché la maggior parte dei
famigerati bulli si comportano così per farsi “scudo”. Situazioni familiari difficili, insicurezza sul proprio corpo o capacità, desiderio di attenzioni o anche solo una parola sbagliata possono portare una persona a reagire in questi modi. A parer mio i genitori o tutori dovrebbero essere i primi a interessarsi alla faccenda, così da capire perché il figlio fa determinate cose. Non bisogna colpevolizzare, ma parlare e capire. Il mio secondo libro,infatti, è proprio raccontato dalla prospettiva di un bullo, che spiega perché ha determinati atteggiamenti. Ovviamente non vanno giustificati, ma anche loro vanno aiutati. Sempre parlando di attualità, la società attuale ci spinge a essere come dei numeri e a risultare migliori degli altri. Ovviamente questo comporta nelle persone ad avere problemi psicologici.

Secondo te come si fa a migliorare questa società in modo tale che essa si basi sulle persone e non sui numeri? I libri possono aiutare ad avere una società migliore?

I libri possono sicuramente aprire la mente, se si leggono quelli giusti. Non siamo numeri,nessuno è migliore o peggiore, semplicemente siamo persone. Se qualcuno non sa fare qualcosa non è detto che sia incapace, probabilmente sarà bravo in altro, basta solo trovare la strada giusta. Spesso i ragazzini vengono attaccati se hanno per esempio voti bassi a scuola, ma non sono quei numeri a definirci come persone.

Quali sono i tuoi progetti letterari futuri?

Sto scrivendo un libro a quattro mani con una persona a cui tengo tantissimo. Il libro parlerà della storia d’amore tra due ragazze, le quali prospettive saranno scritte in due stili diversi, poiché io e lui scriviamo (ovviamente) in modo diverso. Basti sapere che io sono del Sud e parlo tanto il dialetto della mia regione, mentre lui è del Nord ed ha un linguaggio italiano precisissimo. È difficile anche solo accordarci su cosa scrivere ahah

Se in poche parole dovessi convincere un lettore a leggerti, cosa gli diresti per cercare di convincerlo ad acquistare i tuoi libri?

Questa è difficile! Immagino direi che nei miei libri nessuno è escluso, nessuno è solo. Mi piacerebbe che i lettori capissero i messaggi nei miei libri e che ne parlassero con me, se hanno un problema o se vogliono solo sfogarsi. Nei ringraziamenti del mio ultimo libro (Amore Bipolare) c’è anche il mio profilo Instagram per questo ahah (e poi ci sono tanti bei disegni e tante belle canzoni uwu)

A chi consigli la lettura dei tuoi libri?

Agli adolescenti che vogliono un supporto morale, che hanno un problema e che hanno bisogno di parlarne e di non sentirsi soli.Agli adulti, perché questi problemi devono essere capiti prima di tutto da loro, così da poter essere un aiuto per i più piccoli. A chi vuole leggere di tematiche così spinose, ma nella leggerezza di un romanzo.

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