Il salotto del tè: Giuseppe Gallato

 

Benvenuti in una nuova puntata della rubrica Il salotto del té! Oggi ho il piacere di fare due chiacchiere insieme a voi con l’autore Giuseppe Gallato! Iniziamo subito con l’intervista.

Benvenuto su Rubbs Books! Innanzitutto presentati ai lettori del sito

Ciao a tutti e grazie per l’ospitalità! Professionalmente parlando, al di là dell’insegnamento sono anche un redattore e giornalista, quindi oltre a scrivere per “passione” lo faccio anche per lavoro. Sono laureato in Filosofia e questo è uno dei motivi principali per cui prediligo molto leggere – oltre ai romanzi storici, horror e fantasy –, saggi di matrice filosofica. Amo alla follia lo stile adrenalinico dello scrittore australiano Matthew Reilly e l’universo Lovecraftiano. Sono un Master di Giochi di ruolo, anche se l’altra mia grande passione è legata alla musica: mi diletto a suonare il pianoforte e a comporre brani strumentali attraverso le mie workstations. Nel luglio del 2018 con la Caravaggio Editore ho pubblicato “Incantesimi nelle vie della memoria”, raccolta di racconti fantasy in cui analizzo i diversi aspetti del mondo del sogno, dal corpo onirico alla proiezione astrale fino al sogno lucido. Nel 2019, con la stessa Casa Editrice, ho pubblicato il racconto lungo “Awakening – La genesi dell’anima”, un dark sci-fi scaricabile gratuitamente su Amazon.

Alcuni dei tuoi racconti sono di genere horror. Come hanno avuto origine queste storie e perché? L’intento base è unicamente circoscritto alla sola componente orrifica? 

I significati inerenti ai miei scritti sono in buona parte da ricercare nei miei studi universitari: erano anni in cui oltre a studiare filosofia, mi ero avvicinato molto alle teorie sui sogni – di qualsiasi natura – e a ciò che caratterizza maggiormente l’uomo, ossia la memoria. Da qui il desiderio di infondere alla mia scrittura, ai miei personaggi e alle mie trame significati connessi al mondo onirico in tutte le sue molteplici accezioni.

Legandoci alla precedente domanda, che cosa ti spaventa nella vita quotidiana? Inoltre quali letture o film/serie tv consigli di genere horror che secondo te sono ben fatti?

Riguardo alla prima parte della domanda, credo che sia davvero difficile dare una risposta ben precisa, o comunque univoca. A livello filosofico ti direi la mente: così profonda, immensa, sconfinata… impossibile da “raggiungere” in tutta la sua interezza. In generale invece – dato gli ultimi eventi disastrosi che hanno segnato e che continuano a segnare il mondo e la nostra società – direi assolutamente che mi terrorizza l’ignoranza; la stupidità umana sta raggiugendo davvero traguardi che non pensavo possibili! Sulle letture di genere horror consiglierei assolutamente Lovecraft, tutto il suo geniale universo onirico. Una serie che ho apprezzato molto, invece, è stata Stanger Things.

In “Incantesimi” presenti racconti di vario genere come fantasy, sci-fi e horror, generi piuttosto differenti tra di loro. C’è qualcosa che li accomuna?

Filo conduttore dei dieci racconti, dei dieci Incantesimi, è il mondo onirico visto e saggiato in diversi contesti: si parla di proiezione astrale, di sogni vissuti con cognizione o meno, di viaggi eterici, di mondi invisibili, di tutti i fenomeni legati all’onirismo. Nel libro, tuttavia, si va oltre tali concetti, dato che espone ed esplica i fenomeni legati alla mente e al suo espandersi oltre i confini imposti dalla realtà. E in “Incantesimi nelle vie della memoria”, attraverso queste storie si parla proprio della connessione tra sogno e realtà, una relazione definita e labile allo stesso tempo. Come scrivo nella stessa introduzione del libro, le trame presentate si sviluppano in una terra di confine tra realtà e fantasia, sul margine sottile di quella linea astrale/onirica dove condizionamenti psicologici, esperienze di vita e paure si fondono a vari livelli. Un confine che spesso rischia di disorientarci, ingannarci e confonderci.

Come è stata la prima volta che hai pubblicato il tuo primo libro? Come ti sentivi? Ma soprattutto quali sono state le tue esperienze con il vasto mondo dell’editoria?

È inutile parlare della tempesta di emozioni provate, veramente incommensurabile; ma questo credo accada a tutti gli autori/scrittori che vedono la propria idea concretizzata, i propri pensieri prendere “forma” attraverso il libro. Ciò che più di ogni cosa mi ha colpito, però, è stato l’entusiasmo manifestato dai lettori e dagli amici, che non hanno mai smesso di sostenermi, di ascoltarmi, di credere in me e nella mia scrittura. È la loro fiducia che mi ha permesso di dare forma a questa tela di idee, intessuta della loro preziosa energia.

Le mie esperienze legate al mondo dell’editoria? Nel corso degli anni, da quando ho iniziato a condividere con il mondo esterno i miei scritti, ho avuto la fortuna di essere stato insignito di diversi riconoscimenti: vincere concorsi legati al mondo del fantasy – e, soprattutto, ricevere critiche positivo-costruttive – è stato più che motivante. Questa è una delle ragioni che mi ha portato a dare vita a“Incantesimi nelle vie della memoria”, un libro che raccoglie al suo interno alcuni dei racconti premiati.

Nel tempo libero suoni il pianoforte e componi musica strumentale. Secondo te c’è una sorta di collegamento tra la musica e la scrittura? Se sì, secondo te qual è?

Per me scrittura e musica sono delle anime, nobili ed eterne, che hanno la straordinaria capacità di affinare la mente, di librare i pensieri, di riflettere puramente e dialogare con l’essenza di ciò che è e di ciò che ancora non è, di mettere in comunicazione il reale con l’irreale. Anime che insieme permettono al mio sé “ladro di fuoco” – per dirla alla Rimbaud – di elevare la capacità creativa oltre ogni limite, di liberare la fantasia e il mio estro per dare vita a straordinari e imprevedibili incanti.

Per quale motivo scrivi e che cosa cerchi di trasmettere con i tuoi libri?

Da una parte la voglia incontenibile di parlare dei miei mondi e dei miei personaggi, dall’altra l’idea di fondere al fantasy significati legati alla sfera onirica, dimensione quest’ultima che trova ampio respiro nei miei scritti. L’amore per la scrittura è nato prima del periodo accademico, ma si è consolidato con il passare degli anni durante i miei studi universitari in filosofia. Del resto il mio stesso stile è contaminato da tale linguaggio e dal desiderio di risposte sull’identità e sulla memoria… motori dell’essere umano.

Quali sono le tue fonti d’ispirazione letterarie e non?

Lo scrittore che più di tutti mi ha segnato è l’australiano Matthew Reilly, autore delle serie di Shane M. Schofield, Hover Car Race e Jack West Jr, opera quest’ultima che mi ha trasmesso veramente tanto. Una delle caratteristiche principali dei suoi romanzi è l’azione pura; il ritmo adrenalinico che riesce a imprimere alle sue storie è di forte impatto cinematografico. Reilly, inoltre, fa un uso splendido dei cliffhangers, un espediente narrativo a cui sono molto legato. Altra fonte di ispirazione, non letteraria ma ugualmente capace di sorprendermi con le sue opere, è il musicista e compositore Tuomas Holopainen, tastierista della band symphonic metal finlandese “Nightwish”

Quali sono i tuoi progetti letterari preferiti?

Il mio progetto letterario preferito è “Incantesimi nelle vie della memoria”, proprio perché mi sento legato a tutti i suoi racconti. Ognuno di essi rappresenta un lato importante della vita, manifestazioni, espressioni e sensazioni non scindibili dall’essere umano: “Echi oltre confine” la speranza; “Il Portatore di anime” il coraggio; Incantesimi nelle vie della memoria” la volontà; “La Messaggera dello Specchio” il sacrificio; “Rintocchi di tenebra” il conflitto; “I Sigilli dell’Etere” l’identità; “Il settimo Custode” la consapevolezza; “I codici Etherion” la perseveranza; “Lo spettro dell’oblio” la perdita; “Le ombre del passato” la compassione.

Se in poche parole dovessi convincere un lettore a leggerti, cosa gli diresti per cercare di convincerlo ad acquistare i tuoi libri?

Trame insidiose come il caleidoscopio dei sentieri dell’animo umano, che oscillano senza sosta tra le pulsioni più buie e le passioni più pure. Trame che mostrano come la nostra esistenza non sia mai dissociata dagli stessi codici, simboli e archetipi del sogno, un universo che va vissuto come un Incantesimo sconfinato… che scorre, regna e incombe

A chi consigli la lettura dei tuoi libri?

Li consiglierei a chi ama il fantasy, l’horror e la fantascienza in tutte le sue molteplici declinazioni, ma anche a chi piace lasciarsi pervadere da letture tinte da diverse sfumature psicologiche e contaminazioni filosofiche. A chi è disposto a solcare lo sconfinato oceano dell’onirismo, quell’intricata dimensione tra il visibile e l’invisibile.

Translate »