Il salotto del tè: Matteo Piermanni

 

Siete pronti ad addentrarvi in un mondo popolato da creature fantastiche e dai lupi! Allora incominciamo!

Benvenuto su questo blog! Innanzitutto presentati ai lettori di “Rubbs Books”

Ciao a tutti! Mi chiamo Matteo Piermanni, ho 15 anni e ho appena finito di frequentare il primo anno di liceo linguistico. Ho un’ immensa passione per la lettura che coltivo sin da piccolo.
Oltre la lettura, suono il pianoforte classico, la musica è la compagna della mia vita, e insieme a quella classica ascolto le canzoni di Ermal Meta mio cantante preferito nonché fonte di ispirazione per la prima storia del mio libro.

Il tuo libro ha come protagonisti creature fantastiche e lupi, come mai hai fatto questa scelta di rendere protagonisti queste creature?

Il mio obiettivo è quello di avvicinare al mondo della fantasia chiunque, perché tutti (grandi e piccoli) hanno bisogno di rifugiarsi in un mondo fantastico per staccare dalla realtà pertanto ho pensato che l’emblema della fantasia fossero creature immaginarie; nel caso dei lupi invece una ragione l’ho appena citata sopra, perché per chi non lo sapesse i fan di Ermal si chiamano lupi e lui è chiamato lupo bianco,inoltre l’immagine del lupo mi ha sempre affascinato.

Leggendo la trama ho scoperto che il tuo libro tratta di temi attuali e molto importanti come il bullismo e il rispetto per la natura. Come mai ha deciso di affrontare questi temi e come sei riuscito a mescolarli con la tua storia e con le creature protagoniste del tuo romanzo?

In realtà è nato tutto senza volerlo, ho scritto le prime storie e rileggendole mi sono accorto che al loro interno avevo inconsapevolmente celato qualcosa che probabilmente avevo dentro, così nelle altre quattro storie ho cercato di inserirne altri mantenendo il fil rouge (filo conduttore), questi temi mi stanno a cuore perché sono quelli di cui si parla ogni giorno in tv e che viviamo ahimé nella nostra quotidianità .

In alcune storie di Instagram, di blogger o forse nelle tue storie, ho scoperto che alcuni dei proventi del tuo libro sarebbero andati in beneficenza. Come mai hai deciso di fare questo gesto, che è davvero nobile?

Il motivo che mi ha spinto a fare questo gesto è il fatto che sono in cura al Bambin Gesù per delle cefalee (nulla di grave ) e ogni volta che andavo lì vedevo la vera sofferenza di bambini anche piccoli e così mi sono promesso che se mai il mio libro fosse stato pubblicato avrei fatto sorridere chi ne ha bisogno. Il giorno stesso che ho saputo che il libro sarebbe stato pubblicato mi sono messo in contatto (o meglio i miei genitori perché sono minorenne) con l’associazione per ufficializzare il tutto.

Data la tua giovane età e che quindi anche il pubblicare un libro, ma anche leggere in realtà, è una cosa insolita come ha cambiato la tua quotidianità e come l’hanno preso le persone che ti sono accanto nella quotidianità come i tuoi amici?

In realtà la mia quotidianità non è cambiata molto, ai miei impegni si sono aggiunte delle presentazioni che cerco di inserire tra i doveri scolastici perché tengo molto alla scuola e non la voglio trascurare. Per quanto riguarda i miei amici non mi sarei aspettato il loro sostegno, invece sono entusiasti e mi sostengono, anche conoscenti e amici di famiglia mi fanno i complimenti e sono orgogliosi di me ma io mantengo sempre i piedi per terra perché per me ho fatto una cosa che mi viene naturale.
I miei sostenitori numero uno ovviamente sono i miei genitori impegnatissimi nell’aiutarmi a promuovere il mio libro, mia mamma gestisce la parte social e papà che ho soprannominato in modo scherzoso “manager” si occupa delle varie presentazioni.

Cosa significa per te scrivere e che cosa vuoi far provare ai tuoi lettori con la scrittura?

Per me scrivere vuol dire mettere su carta emozioni, sensazioni che sono racchiuse nel mio cuore per far fronte anche alle varie difficoltà che si piazzano sul mio percorso nel periodo dell’adolescenza. Il mio obiettivo è di avvicinare alla lettura anche coloro che preferiscono uno schermo a un libro o che vedono in esso un dovere e non un piacere, così leggendo qualcosa di leggero e vicino possono riscoprire il piacere di leggere e la magia dell’odore della carta.

Quali sono gli autori che hanno più influenzato il tuo stile di scrittura e ti hanno cambiato in qualche modo durante la tua crescita?

Uno degli autori che più mi ha influenzato nella mia crescita è Luis Sepúlveda che ho avuto occasione di incontrare al Salone del Libro di Torino. Ne potrei citare molti altri, ma fra questi ci sono : Gianni Rodari, Susanna Tamaro , Elisabetta Dami ( Geronimo Stilton) , J.K..Rowling (Harry Potter), Italo Calvino, Primo Levi, Antoine De Saint-Exupéry ( Il piccolo Principe, il mio libro preferito ) e tanti altri…

Leggendo di te sul sito della casa editrice con cui hai pubblicato il tuo primo romanzo ho
scoperto che fin da piccolo amavi leggere. Cosa ti dà la lettura e quali consigli daresti a un ragazzo della tua età che vuole avvicinarsi alla lettura?

La lettura mi ha sempre accompagnato dalla mia tenera età , quando a leggermi le storie erano i miei genitori fin quando la mia curiosità mi ha portato a iniziare a leggere da solo, avevo cinque anni, adesso la lettura mi dà un rifugio sicuro dove stare nei momenti di difficoltà o quando voglio staccare dalla realtà. A chi vuole avvicinarsi alla lettura consiglio di recarsi in libreria e cercare il libro che più lo colpisce , perché a me succede sempre così, sono i libri che cercano me, poi di cercare un posto silenzioso e tranquillo in cui stare da solo con il suo nuovo amico. Sono certo che è un valido inizio per scoprire il mondo della lettura.

A chi consigli la lettura del tuo libro?

La lettura del mio libro la consiglio a chiunque : bambini, ragazzi, adulti perché credo che ognuno possa trovare una diversa chiave di lettura.

Se con qualche riga dovessi convincere una persona a comprare e a leggere il tuo libro quali sarebbero?

Se dovessi convincere qualcuno ad acquistare il mio libro userei tre valide motivazioni :

Per sostenere il sogno di un giovane autore in erba e per rendere la scrittura più vicina a chiunque voglia provarci. Per alimentare la voglia di fare beneficenza e aiutare i bambini che soffrono.Perché come dico sempre io “ I sogni, solo se ci credi veramente, si realizzano, regalando sorprese inaspettate.”

Spero che quest’intervista vi sia piaciuta!

Alla prossima

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