Incontri all’angolo di un mattino di Lia Migale

 

Benvenuti in una mia nuova recensione!

Lia Migale, una fra le tante madri del movimento femminista italiano, ci racconta cosa significò essere giovani nel ‘68, far parte di una storia che cambia, avere infanzia antica e adolescenza moderna, in questa sua autobiografia dal tocco romanzato. 

Iniziamo col dire che a un libro come questo ci si avvicina con un certo timore, sia per la stoffa della scrittrice sia per gli argomenti trattati; ma per prima cosa voglio proprio dire come sia bellissimo vedere finalmente il punto di vista dei giovani del ‘68, di coloro che la rivoluzione l’hanno vissuta sulla loro pelle, partecipandoci in prima persona; proprio questo tratto, infatti, penso sia il punto forte del libro: vedere come un periodo così complesso e delicato venne vissuto, grazie ad un’analisi intima come solo una biografia può essere.Per quanto riguarda lo stile ricorda vagamente uno stream of consciousness, si tratta – infatti – di una biografia in cui la protagonista si mette a nudo, con semplicità, senza troppi fronzoli, ottenendo così uno stile alla mano e comprensibile nonostante i concetti complessi e delicati di cui si tratta. Meno entusiasmante ho trovato – invece – la seconda parte del libro, che risulta più caotica e complessa, andando a mischiare la linea temporale. 
Detto ciò, si tratta di uno di quei libri che mi sento di consigliare a chiunque, ma soprattutto alle donne, perché tutti dovrebbero capire cosa sta veramente dietro alla nostra emancipazione. 

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