Intervista a Matteo Paniccia autore de “Amore e altri racconti”!

 


Sono davvero contento di poter intervistare un autore emergente, di cui ho potuto leggere il suo libro e trovare la recensione cliccando qui. E’ la mia prima intervista  quindi non lapidatemi se non è delle migliori, potrei migliorarmi con il tempo. E ora passiamo all’intervista all’autore!

Presentati ai lettori del blog, chi sei?(Racconta un po’ di te)
Salve! Mi chiamo Matteo, ho 20 anni e sono di Alatri (Fr)

Come hai avuto l’ispirazione per le tue poesie?

Non ho avuto una vera e propria “ispirazione”. A spingermi a scrivere è stata la mia ex, che ripetutamente mi diceva che avevo del talento e cosi pian piano ho iniziato a buttare giù ciò che mi passava per la testa, scrivendo ciò che vivo ogni giorno.

Perché hai scelto di scrivere un libro con le tue riflessioni e con le tue poesie, dato che i seguaci delle poesie sono molto meno di quelli per esempio dei romance? Ovvero la poesia è una nicchia

La poesia è un’arma davvero sottovalutata e sopratutto ignorata. Conosco molte persone che se gli parlassi di poesie, direbbero di non essere interessate all’argomento, eppure ascoltano canzoni che effettivamente sono delle poesie. Lo fanno senza rendersene conto.

Chi ti ha ispirato maggiormente per il tuo libro?

Come ho già detto, nel libro c’è molto di lei (la sua ex-ragazza ndr), anche in quegli argomenti che con l’amore non hanno nulla a che fare, come per esempio i racconti sul calcio. È grazie a lei che ho iniziato a scrivere e molto probabilmente c’è molto di lei anche nel romanzo che è in cantiere.
Nel tuo libro si scopre molto su di te, per esempio che tifi la Lazio io la Juventus  e che il tuo amore  “della vita” è nato tardi rispetto a quello che ti aspettavi e che poi questo amore della vita ti abbia lasciato, qui mi sorgono due domande: Perché “ci hai messo la faccia” raccontando cose di te, cose che volendo potevano rimanere private? Ma soprattutto con che “criterio” hai scelto queste esperienze e non magari quando ti sei rotto qualcosa correndo o giocando a calcio?
 
Credo che qualsiasi artista, che sia uno scrittore, un cantante o un pittore, debba “esprimere” se stesso e per farlo bisogna tirare fuori i propri sentimenti. Non mi vergogno a parlare di amore perché è proprio grazie all’amore che ci differenziamo dagli “animali” che non provano sentimenti, come chi uccide. Inventarsi una storia o una canzone senza inserirci “del tuo” sarebbe un furto a chi l’ascolta e cerca di immedesimarsi in ciò che ascolta o legge. Quante volte vi è capitato di dire “cavolo allora non sono solo io ad aver passato questo?”.
La poesia per noi giovani, dico giovani nel senso che intendo la mia fascia d’età (16 anni) è un peso, ci viene somministrata a scuola in tutte le salse dall’ Infinito di Leopardi ad altre poesie, perché secondo te la poesia e la lettura in generale sono viste come cose da vecchi bacucchi da noi giovani? E perché dovremmo leggere sia poesie e sia libri che possono essere romanzi che saggi?
 
La poesia come ho già detto è diventata uno stereotipo e si, forse è posta ai giovani nel modo sbagliato. Non sto dicendo che Leopardi e la letteratura poetica siano da scartare a priori ma se fosse per me, introdurrei i giovani nella poesia con le canzoni. È importante non solo leggerla ma anche viverla, una canzone (o una poesia, è indifferente) parla di vita, di esperienze, emozioni.
 
La poesia cosa è per te? E sempre parlando di poesia, quali sono le tue poesie preferite e i tuoi autori  preferite delle suddette?
Per me la poesia è un modo per poter esprimere le emozioni, sia quelle negative che positive. Non ho una poesia preferita, semplicemente perché la poesia come ho già detto è ovunque, anche dove non riusciamo a vederla. Di sicuro però ho degli autori che preferisco, come Neruda, Bukowski e si, un cantante, Mecna.
Oltre a leggere (credo) e scrivere poesie, leggi anche romanzi? Se si quali consiglieresti sia per il pubblico di lettori sia per sti giovini che leggono?
Si, leggo molti romanzi, sopratutto per il fatto che non adoro ne i gialli, ne i fantasy (eccezione per il signore degli anelli), proprio perché preferisco libri dove l’autore possa raccontare se stesso piuttosto che principalmente inventare un mondo di fantasia. Mi sento di consigliare “Storie di ordinaria follia” di Charles Bukowski, e “Tempi duri per i romantici” di Tommaso Fusari.
Nell’era del digitale degli smartphone che si sbloccano con il proprio viso, trovi che leggere sia ancora utile o che sia destinato  comunque a morire?
La lettura non morirà mai, o se lo farà sono convinto che questo accadrà di pari passo con l’umanità intera: senza arte (e quindi anche la scrittura) non c’è vita, viviamo per raccontare.
Oltre a scrivere e a tifare per la Lazio hai altre passioni?
La musica e l’atletica leggera.
 
Cos’è per te l’amore?
 
L’amore è qualcosa di complesso, riassumerlo in poche righe è davvero difficile. Avete presente quel momento in cui guardando una persona sentite battere il cuore? Quello è l’amore.
 
Perché una persona qualunque dovrebbe leggere il tuo libro?
 
Per il prezzo, perché scrivo “cose che fanno parte di me” e perché leggere è la cosa migliore che potreste fare. nient’altro. In giro c’è sicuramente di meglio e non sta a me convincermi. Se un giorno vorreste leggere qualcosa sull’amore, allora il mio libro è li, ma finché siete alla ricerca di mondi fantasy, crimini da risolvere e sparatorie, perché leggere un libro simile? La lettura va scelta anche in base allo stato d’animo.
Ringrazio ancora l’autore per l’intervista e per avermi inviato il libro, ti ringrazio infinitamente per avermi dato la fiducia.
Vi saluto nella speranza che vi sia piaciuta questa intervista ad un autore emergente.
Eros
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