La bugia di mezzanotte di Marie Rutkoski

 

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Nirrim alla nascita è stata abbandonata. Ha vissuto all’orfanotrofio per qualche anno e poi è stata adottata da Raven. In segno di ringraziamento per averla accolta in casa, lavora nella sua panetteria insieme ad altre due orfanelle. Abitano nel Rione. Qui la vita è solo cupezza e castigo, è vietato anche solo assaggiare dolci o indossare abiti colorati. Possono seguire le regole oppure pagare pegno e sopportare le conseguenze. E così Nirrim ha imparato presto a tenere la testa china, e a nascondere il pericoloso segreto che custodisce. Fino al giorno in cui non incontra Sid, che giunge da lontano, e le racconta dell’Alta Stirpe, della vita aldilà del Rione. E cosi Nirrim inizia a porsi domande che non dovrebbe e con Sid va alla ricerca delle verità.

Prima di iniziare ci tengo a fare una premessa. E’ un fantasy con elementi Queer (così come “Lei che divenne il sole” recensito il mese scorso). I Queer, sono, in breve, ma la definizione è più complessa, coloro che rifiutano sia le tradizionali definizioni di “maschio o femmina”, sia le etichette relative alla preferenza sessuale: pertanto sono coloro che rifiutano un’etichetta di qualsiasi genere. Dire quindi che questo è un romanzo queer vuol dire che non ci sono limiti: l’amore non ha barriere è libero. Per cui se e quando leggerete libro, lasciate libera la mente e il cuore.

Ma torniamo a noi o meglio al libro.I primi capitoli sono stati un po’ di assestamento. Conosciamo Nirrim, il Rione e iniziamo ad addentrarci nella storia. L’autrice è brava a lasciare un po’ di briciole qua e là, incuriosendo il lettore, fino a far sì che sia impossibile staccarsi dal libro. Almeno io non ci sono riuscita. Mi è piaciuto molto questo viaggio insieme a Nirrim.

Mi è piaciuta l’idea di questo mondo cupo, pieno di paure, dove nessuno si è mai chiesto come mai è così, cosa c’era prima. Tutto è prestabilito. Non c’è libertà di scelta. Nirrim grazie a Sid invece vuole scoprire il perché, inizia a porsi delle domande, e inizia a cambiare e vuole cambiare le cose. Questo suo cambiamento, non dare per scontato tutto, non accettare passivamente mi ha fatto pensare. Come viviamo noi? Accettiamo tutto o facciamo qualcosa per cambiare le cose che non sono giuste? L’altra cosa bella di questo romanzo, e che qui l’amore è amore. Punto. Amore per la famiglia, per gli amici, per un uomo, per una donna, per un figlio per l’umanità. Non ci sono barrire, e questo sentimento è ovunque nel libro. Lo si sente. Lo si percepisce. Soprattutto in Nirrim e Sid che sfidano il loro destino. Mi hanno spezzato il cuore. Davvero. Per non parlare della fine. Spero che il prossimo libro esca presto.

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