Lei che divenne il sole di Shelley Parker-Chan

 

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Una piana polverosa, un villaggio tormentato dalla siccità, un indovino. È così che due bambini apprendono il loro fato: per il maschio si prepara un futuro di eccellenza; per la femmina, nulla. Ma nella Cina del 1345, che soggiace irrequieta al gioco della dominazione mongola, l’unica “eccellenza” che i contadini possono immaginare è negli antichi racconti e il vecchio Zhu non sa proprio come suo figlio, Chongba, potrà avere successo.

Fin da bambina l’Oriente mi ha sempre affascinato, e quando ho avuto la possibilità di leggere questo libro, sono stata davvero felice. Lei che divenne il sole mi ha letteralmente stregato dalla nota storica ad inizio libro, in cui Parker-Chan ci parla della dinastia Yuan, dinastia Mongola, che ha dominato la Cina dal 1271 al 1368, fino all’ultima pagina.
Il libro si ispira a fatti realmente accaduti, e in particolare come il contadino Zhu Yuanzhang (Zhu Chongba) spodesterà i Mongoli e diverrà il futuro imperatore Hongwu, primo della dinastia Ming, che regnerà per 300 anni.

Non è un libro storico, ma un libro fantasy, quindi troverete a grandi linee la vera storia, ma con delle differenze sostanziali. Innanzitutto Zhu Chongba è una donna, di cui non conosciamo il nome, e sarà la protagonista. Siamo nel 1345, e dopo aver assistito alla morte di suo padre e poi successivamente del fratello, il vero Zhu, li seppellisce e oltre a rubare l’identità di quest’ultimo, gli ruba anche il futuro che gli era stato predetto: un futuro di eccellenza. A lui si intreccia la storia di Ouyang, l’ultimo superstite della sua famiglia, sterminata dal Principe Henan, che l’ha evirato per poi farlo diventare suo schiavo. Adesso è il braccio destro del figlio, e insieme guidano l’esercito a servizio del re Yuan. A me è piaciuto proprio, ma proprio tanto questo libro, e faccio fatica a spiegare tutte le emozioni che mi ha dato. Ho amato la determinazione di Zhu, la dolcezza e risolutezza di Ma. L’amicizia con Xu Da. L’amore tra Zhu e Ma. Ho sofferto con Ouyang, davvero. Il suo dividersi tra l’amore che prova per il Principe e il dover compiere il suo destino mi hanno straziato il cuore.

E’ stato un turbinio di emozioni e di storia, mischiate a tattiche militari e politiche. Un applauso va all’autrice, che è stata davvero brava a trattare tematiche non semplici, con una delicatezza e dolcezza particolare, lasciando trasparire i sentimenti dei personaggi, rendendoli vivi e facendoteli amare. Se non si è capito consiglio caldamente questo libro. Io me lo sono proprio gustato e non vedo l’ora di leggere il secondo, e ultimo, volume.
4.5 stelle più che meritate.

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