L’invitato di Massimiliano Alberti

 

Posso finalmente parlarvi di un libro che mi ha stupito e che non pensavo meritasse le mie cinque stelline su cinque, che di solito sono restio a darle a un libro di un emergente!

Recensione: Leo,Kevin e Tom sono tre amici e dopo anni di scorribande da ragazzi a Trieste si separano. Sarà però Tom a convinvere Leo e Kevin a ritrovarsi, questa volta a Vienna per coinvolgerli nel progetto di una galleria dedicata alla Pop Art.Tutto ciò porterà però a colpi di scena e all’amore contornati dall’alcol, eccessi e figure abbastanza meschine. Un romanzo  sull’ autoironia che intreccia  le loro differenze caratteriali e le diversità di aspettative.

Il romanzo di Alberti è un romanzo pop e frizzante, ma è reale, e proprio per questo secondo me che il libro mi ha conquistato dalle prime pagine e mi ha fatto dare le bellissime cinque stelle su cinque, che non mi aspettavo di dare a un emergente. Il  romanzo  ha secondo me dei punti di elogio che sono principalmente: i personaggi, le ambientazioni e la vera e propria verità della storia; parto con il spiegare il primo punto, ovvero i soggetti del libro, i principali di questo libro sono: Tom, Kevin e Leo, il primo è un ragazzo ricco che apre una gallerie di Pop Art con i suoi amici di scorribande, questo personaggio è quello più serio e composto dei tre, nonostante le vicende del passato e diventato un uomo di prestigio, che non esce troppo dagli schemi e che è quello più realista rispetto agli altri due protagonisti, l’altro dei tre è Kevin,un ragazzo impacciato e molto timido che dovrà affrontare la dura “legge” dell’amore e per il quale ho avuto un empatia maggiore. C’è poi il protagonista assoluto,ovvero Leo, che è una sottospecie di Gianburrasca adulto, non ne combina tante quante quelle che fa Giannino, ma le sue sono poche e incisive per lo svolgimento dell’intero romanzo. La storia è raccontata dal suo punto di vista e quindi in prima persona,ciò permette alla storia di essere sempre più vera ed infatti è quello che si nota leggendo le pagine del libro. Infatti la storia percorre quella che è l’attualità  dei nostri giorni in una Vienna che non è solo uno sfondo abbozzato,ma risulta come se l’autore l’avesse visitata nella realtà.Infine il libro risulta scorrevole, seppur usando un dizionario quasi da classico,inoltre un punto a favore di questo romanzo è l’edizione, che non è lasciata a caso, ma è curata nei minimi dettagli con persino dei quadri di Kaufman in bianco e nero.

Ve lo consiglio caldamente!

Vi saluto
Eros

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