Pumpkinheads di Rainbow Rowell e Faith Erin Hicks

 

Benvenuti in questa nuova recensione di un romanzo grafico!


Deja e Josiah sono all’ultimo anno di questa sorta di campus e in quest’albo seguiamo le loro “avventure” durante l’ultima sera di permanenza al campus. I due infatti andranno al collage e dovranno abbandonare questo campus che è rimasto nei loro cuori. Durante questa serata a tema Halloween l’obiettivo dei due è quello di far incontrare Josiah con la sua fiamma. Ma è oro tutto ciò che luccica?

Di sicuro non è oro che luccica questa grapich novel. Anzi è tutt’altro. Infatti credo che sia uno dei libri (in generale non solo fumetti) peggiore che io abbia mai letto in vita mia. Di questo libro infatti credo di aver “amato” soltanto i disegni che li ho trovati davvero carini e abbastanza originali tutto il resto invece a parer mio è da buttare nel cestino. Partiamo dal primo tassello mal creato, ovvero la trama. Mi chiedo perché tutti elogino sta roba quando è un concentrato di ovvietà e banalità. La trama infatti è talmente scontata che dopo tipo la seconda tavola si capisce già subito come finisce la storia. E qui mi viene da dire che il talento dell’autrice è andato in vacanza. Il secondo punto pessimo di questo libro sono i personaggi. Anch’essi scontati come poche cose, ma sopratutto sono tutti lo stereotipo della classica storiella romantica per ragazzi che ha palesemente sfracellato. Josiah è il classico ragazzetto timido a cui piace una ragazza, ma con la quale non riesce ad approcciarsi. Ecco già il primo protagonista ti fa salire un nervoso assurdo che ti viene voglia di entrare nel libro e prendere a schiaffi il protagonista. Per tutta la storia ho pensato tra me e me “Dai tirati fuori dalla crisi che sei pesante come cinque ore di matematica filate” e non sono stato volgare perché se no perderei la credibilità di recensore.

Passiamo poi a Deja che è la classica ragazza che fuori fa la dura, ma che dentro è un tortino di cioccolato. Ecco proprio lei è il personaggio che ho detestato maggiormente di questa serie. Speravo davvero che a fine del volume rimanesse a piangere per quanto la sua vita fosse infelice. Anche qui per tutta la durata della lettura ho covato un senso di “odio” (odio fra virgolette perché non è vero odio) che mi ha fatto sospirare “Menomale che questa storia non è reale perché se no prenderei a ceffoni pure lei”. Anche la ragazza di cui è infatuato il protagonista è un cliché unico, ma per fortuna lei compare due volte in croce e si salva. Josiah e Deja sono quel miscuglio di personaggi che ti fa odiare una storia anche se il libro fosse scritto con una trama e con una prosa da premio Nobel per la letteratura.

In conclusione vi consiglio caldamente di NON spendere i vostri soldi per questo fumetto perché davvero sarebbe una delusione unica. Devo ammettere che se Rainbow Rowell scrive i suoi libri così allora non mi spiego il suo successo perché davvero mi cadrebbero per terra le braccia per il livello di intrecci narrativi e i personaggi che la scrittrice crea perché davvero chiunque riuscirebbe a creare qualcosa di migliore rispetto a sta melma di fumetto.

Alla prossima!

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