Strategie per (non) fare i compiti di Sandra Dema e Luigi Bicco

 

Benvenuti in una nuova recensione!

Giorgia pensa che i compiti, tanti o pochi, facili o difficili, siano sempre una scocciatura. È quindi proprio un cruccio per lei la consegna di scrivere un componimento fantastico. 

Su questo breve libro per ragazzi avevo delle aspettative abbastanza alte perché davvero il potenziale per scrivere una storia interessante ed educativa per i più piccoli era davvero alto. Invece mi sono trovato davanti a una lettura che si è educativa e questo non lo nego, ma che risulta lenta e noiosa come pochi libri che io abbia letto. 

Dico questo perché quando leggo dei libri per ragazzi cerco sempre di pormi come se fossi un ragazzo del target di riferimento che legge il libro in questione. Anche in questo caso ho fatto questo “esercizio” e oltre al fatto che questo libro non mi è piaciuto nemmeno da più “adulto” da piccolo l’avrei odiato e probabilmente avrebbe fatto vacillare la mia voglia di leggere dei libri. La lettura di questo romanzo, come già detto sopra, mi è risultata lenta e parecchio noiosa cosa che avrei provato anche da più piccino. Questa lentezza secondo me è dovuta al fatto che l’autrice ha deciso di farci leggere il racconto che la protagonista scriveva anche a noi lettori. Se questa scelta sulla carta era carina nell’atto partivo poi non si è rivelata forse la cosa più vincente e questo secondo me è un grosso peccato perché il libro e l’idea dietro al libro sono davvero interessanti. 

Voglio parlarvi brevemente, come faccio sempre, delle illustrazioni di questo volume per ragazzi/bambini. Le ho trovate molto carine soprattutto quelle in riferimento alla storia principale (non quella scritta dalla bambina protagonista per intenderci). Le ho trovate davvero molto ben fatte e quindi volevo semplicemente fare i miei complimenti all’illustratore che le ha disegnate. In conclusione vi consiglio la lettura di questo libro? No, a mio parere non è una lettura che consiglierei perché non mi ha preso particolarmente anzi in alcuni punti ho pensato  di saltare la lettura della storia scritta dalla protagonista di questa storia.

Translate »