The Promised Neverland #14 di Kaiu Shirai e Posuka Demizu

 

Benvenuti in una nuova recensione!

Emma si dirige verso una fattoria gestita da demoni in cerca di medicine per salvare la vita a un suo piccolo compagno, le cui condizioni sono sempre più gravi. Nonostante i rischi, lei e alcuni altri si intrufolano nella struttura, dove assisteranno a uno spettacolo scioccante.

Piccola premessa prima di parlarvi di questo quattordicesimo volume. La recensione per forza di cosa conterrà spoiler su questo volume quindi se non avete letto questo volume evitate di leggerla per evitarvi di rovinarvi la lettura di questo ottavo volume de The Promised Neverland.


“Bah” è questa l’esclamazione che ho fatto leggendo questo volume. Un volume a parer mio da far cadere le braccia perché ho trovato in qualche modo “indigesto” il ritorno di Norman. Ora so che le politiche della rivista giapponese che lo pubblica sono così però davvero l’apparizione di Norman mi è sembrata davvero una scelta dettata da una sorta di fan-service. Infatti personalmente avrei lasciato l’idea che Norman fosse morto per via della spedizione, invece ci troviamo davanti a delle scene che troverebbero farci piangere, ma che a me hanno sortito l’effetto contrario. Una scelta dell’autore che quindi secondo me è stata pessima e evitabile.


Per il resto il volume non è niente di che è anche la scena in cui i protagonisti entrano in una fattoria e vengono sgamati non mi ha fatto impazzire o comunque emozionare particolarmente. Questo perché secondo me ormai questa serie sta sempre man mano che si va avanti con la lettura della storia abbassando l’asticella. Per una volta vorrei soffermarmi in questa recensione a un commento per quanto riguarda le illustrazioni di questo manga. Questo perché ho trovato il personaggio di Norman, si sempre lui, disegnato non male, ma come fuori contesto. Infatti mi sembrava troppo adulto rispetto a Ray e Emma che hanno la sua stessa età. Infatti quando vediamo nella stessa tavola sia Norman che gli altri due vediamo la differenza in modo netto. Infatti Emma sembra ancora una bimbetta, anche Ray non scherza, mentre Norman sembra quasi un ventenne. Ecco non ho gradito molto questa differenza nonostante io capisca che comunque sia una cosa da poco.

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