The Promised Neverland #9 di Kaiu Shirai e Posuka Demizu

 

Benvenuti in una nuova recensione!

Emma viene condotta nella stanza segreta di Goldy Pond, dove aprirà una porta che è rimasta chiusa a lungo. Finalmente si scopriranno le vere intenzioni di William Minerva.

Piccola premessa prima di parlarvi di questo ottavo volume. La recensione per forza di cosa conterrà spoiler su questo volume quindi se non avete letto questo volume evitate di leggerla per evitarvi di rovinarvi la lettura di questo ottavo volume de The Promised Neverland.

Questo nono volume parte subito a bomba con le rivelazioni su William Minerva e sono talmente tante tutte in un colpo che mi hanno sia disorientato, ma allo stesso tempo gasato un sacco. Finalmente sappiamo qualcosa su questo Minerva di cui sentivamo parlare tanto nei volumi precedenti. Seppur mi sia piaciuta particolarmente come scena, questa della rivelazione di Minerva, l’ho trovata in qualche modo un po’ piatta anche se comunque mi è piaciuta abbastanza perché ti mette un po’ di quell’ansietta che ha caratterizzato la mia lettura di questa serie nei primi volumi.

Le sorprese non finiscono qua! Infatti nel capitolo successivo ci viene rivelato che Norman è ancora vivo e che è stato imprigionato in una sorta di struttura in cui vengono testate le sue capacità cognitive in modo avanzato rispetto a quando era nell’orfanotrofio. Ecco seppur me lo ero già spoilerato volontariamente andando a leggere su Wikipedia devo ammettere che questa scena mi ha fatto cascare un po’ le palle per terra. Non trovo il senso per cui Norman rispetto agli altri bimbi non debba crepare se non perché ha un elevata intelligenza. L’ho trovata una scelta dettata semplicemente dall’esigenza di toccare un attimo le corde emotive dei lettori da lungo corso. Avrei preferito che Norman fosse morto come sapevamo prima di leggere questo volume, anche perché la morte apparente di Norman è uno dei motivi per i quali Emma, Ray e gli altri bimbi sopravvivono e boh non mi è piaciuta molto come scelta. Ultima cosa su Norman: solo a me sembra che sia stato disegnato come se fosse molto più vecchio rispetto Emma e Ray? Sembra avere 23 anni quasi.

Dopo questi due eventi questo nono volume, secondo il mio parere cade nel didascalico. Non dico di essermi annoiato a morte, ma ero quasi vicino dall’esserlo. C’è da ammettere però che per forza di cose doveva esser così e non poteva iniziare subito la battaglia contro i demoni del parco di divertimenti e che quindi vi era il bisogno di una sorta d’introduzione a quella che poi sarà effettivamente la battaglia finale contro questi demoni. In conclusione ho dato un voto più basso a questo volume su Goodreads perché rispetto agli altri volumi di questa serie l’ho trovato sottotono e abbastanza noioso.

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