Venuti dal mare di Gianluca Malato

 

Benvenuti in una mia nuova recensione!

Trapani, in un epoca non definita, ma non troppo lontana dai giorni nostri, delle misteriose e terribili creature emergono dagli abissi durante una tempesta, hanno artigli letali e sembrano immortali, chi riuscirà e fermarle e come?


Sarò sincera: ho fatto fatica a scrivere questa recensione. Penso che il libro abbia un buon potenziale (la trama in sé è carina e alcune idee sono veramente buone), ma che vada decisamente approfondito; l’autore stesso dice che è stato il primo romanzo e che non era sicuro del risultato e penso che questa inesperienza un po’ si senta sia nello stile molto fitto (pochi dialoghi, tante descrizioni) e quindi poco scorrevole, ma anche nella debole caratterizzazione dei personaggi di cui sappiamo veramente pochissimo (Chi è Cadona, da dove nasce l’amore profondo per la musica del protagonista?), caratteristica questa che crea poca empatia e quindi poca immedesimazione, fondamentale neo romanzi horror per creare suspence.
Passando invece hai punti forti di questo libro, una questione di eccezionale rilevanza e che ho apprezzato profondamente è l’immagine di purezza dell’arte che viene trasmessa nell’opera, passaggio questo molto originale e ben espresso, penso proprio sai il vero perno del racconto, che approfondito sappia dare anche un certo spessore “educativo” all’opera.  

Quindi, che dire, vista anche la brevità l’ho trovata comunque una buona lettura da ombrellone, con un bel potenziale ma che necessita di approfondimenti; sicuramente leggerò altro di questo autore per capire se ciò che non mi è piaciuto è dovuto all’inesperienza.

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