Brian the Brain: La mente di Giuseppe Bertolini

 

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Timothy Murdoch è un geologo divenuto famoso per aver messo in allarme Los Angeles riguardo un sisma di entità eccezionale, il tanto temuto Big One, al punto che persino l’attenzione dell’FBI e soprattutto della sua direttrice – Annabelle Carver – si sposta su di lui. Il super sisma non è però l’unica preoccupazione della direttrice Carver, in questa gigantesca città, infatti, stanno accadendo anche misteriose sparizioni di personaggi noti. Seguiremo dunque le avventure della direttrice nel districarsi di questo mistero.

La prima cosa che voglio sottolineare in questa recensione è la particolarità dello stile di scrittura che si mostra fin da subito molto complesso,  con un punto di vista sempre interno ai personaggi così da renderlo quasi simile ad un flusso di coscienza di stampo joyciano; tutto ciò avvicina molto il lettore ai personaggi, sentendo una sorta di intimità con loro e conoscendone le più profonde emozioni e paure.

Proprio questo legame così intimo è una delle cose che ho maggiormente apprezzato di questo romanzo; ci si sente veramente in sintonia con Annabelle, donna forte e in carriera, ma che nel suo intimo si mostra debole, come tutte noi, anche lei con paure insicurezze e non una macchina da guerra come può sembrare alla prima presentazione. Il punto forte di questo romanzo è sicuramente la suspence, sempre presente in tutte e 340 le pagine del racconto; è tutto sempre molto imprevedibile, continui a leggere no stop pagina dopo pagina per capire chi/cosa c’è dietro al tutto; ma anche in personaggio di Brian ha il suo perché, così sfuggente e complesso, in grado di stimolare nel lettore sensazioni contrastanti fra loro. 

Fin ora ho parlato dei punti forti di questo romanzo, per quanto riguarda – invece – i difetti, oserei dire che l’unica cosa che non ho apprezzato di questo romanzo è il finale, troppo aperto e poco comprensibile, che non chiarisce veramente cosa è successo e come è andata.Detto questo, posso quindi concludere affermando che si tratta sicuramente un’ottima lettura, soprattutto per chi ama i romanzi thriller.

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