L’ultima regina di Chiara Scarpitta

 

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Nel regno di Elberas, dal matrimonio tra il principe Aurisio Kindreik e la figlia della Luna Menulis ha origine una stirpe dotata di poteri magici che si succede in linea femminile.
Diverse generazioni dopo, la piccola principessa Estel, rimasta orfana, diventa regina a soli otto anni, affiancata dal principe Krales, suo fratello maggiore.
La pace nel regno viene spezzata il giorno in cui Zirfis, la principessa oscura estromessa dal potere molti anni prima, ricompare e pone a Estel un ultimatum: la resa incondizionata e pacifica o la guerra. La regina sceglie di combattere e viene colpita a morte, ma la magia la riporta in vita. La situazione è incerta e pericolosa ed Estel, logorata da sentimenti contrastanti, si troverà di fronte a tre opzioni di futuro determinate dalle sue scelte. Perché non possono esservi due lune nello stesso cielo.

Allerta a potenziali spoiler indesiderati

Per tutti noi che da piccoli sognavamo di diventare delle principesse leggendarie questo fantasy fa al caso nostro. Chi non vorrebbe diventare Estel anche solo per un minuto? Estel e Krales, già in tenera età si ritrovano a comandare un regno intero a causa della regina-che-non-fu che gli ha strappato tutti gli affetti più cari. Riusciranno i nostri fratelli Kindreik a sopravvivere nella ultima grande guerra contro Zirfis?

Di sicuro conoscete già la risposta, in caso non riusciate ad immaginarla vi basta leggere direttamente il finale. Leggendo tutte le responsabilità di Estel ho capito che la vita da regnante non è tutta rosa e fiori, se da piccola invidiavo i reali ora non più. Però devo ammettere di invidiarle i poteri, quelli sono fantastici. Se li potessi avere pure io potrei spendere meno tempo davanti all’armadio nella speranza di qualche illuminazione divina e lo stesso davanti allo specchio per decidere come sistemare i capelli. Quanto sarebbe bello poter creare abiti con il pensiero! Parlando delle regole su cui si basa il regno devo dire che approvo totalmente: la linea di successione prevede l’ascesa al trovo delle figlie femmine (citando in modo scorretto Nairobi de ‘La casa di carta’: ¡Empieza el matriarcado!) e tutti i membri della famiglia reale possono sposare chi vogliono indifferentemente dal sesso o dal rango. La trovo una cosa molto bella e inclusiva, alla fine al cuore non si può comandare e questo non deve rendere impossibili le scelte che fanno felici qualcuno solo perché potrebbero essere viste in modo “scandaloso” da altri.

Uno dei personaggi che ho amato di più è senza dubbio la nonna di Estel, anche se non presente pet tutto l’arco narrativo sa sempre cosa consigliare ai nipoti quando si trovano in difficoltà, o semplicemente per raccontare divertenti aneddoti sulla sua giovinezza. Chi non vorrebbe avere una nonna cosi?! Una principessa perenne che si gode la vita come una qualsiasi ragazza dovrebbe fare senza preoccuparsi del trono.

Al contrario non ho apprezzato il finale così lacunoso che mi ha lasciato con molte domande e penso rimarranno senza una risposta per il resto della mia vita da lettrice. Vorrei chiedere alla Luna di darmi qualche segno ma fino adesso credo non mi abbia ascoltato. Io non posso andare avanti senza sapere se la mia ship del cuore ,già dal loro primo incontro avevo sperato finissero insieme, riesce a coronare io tanto amato ‘lieto fine’ o se il mio adorato generale sia riuscito a tornare a casa oppure stia vagando ancora per il bosco; non vorrei mai smarrisse la via per il suo regno e si trovi in qualche altro bosco incantato e diventi una vittima sacrificale di altre saghe fantasy. Ci tengo troppo a lui nonostante tutto quello che abbia fatto.
Dame e cavalieri, principi e principesse, aspiranti sovrani sellate i cavalli o fate preparare le carrozze più belle! La regina Estel ci aspetta nel suo palazzo per ammirare il cielo costellato di stelle e dalla Luna.

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