Resilienza di Maria Claudia Sarritzu

 

Benvenuti in una mia nuova recensione!

Athena si considera una persona resiliente, impermeabile alla sofferenza. Una dote fondamentale per chi, come lei, ambisce a diventare un bravo medico. Ma quando, per superare un esame, viene costretta insieme ai suoi colleghi a prestare servizio presso il Glasgow Mental Hospital, le sue incrollabili certezze cominciano a vacillare. I pazienti ricoverati all’interno della struttura sono infatti ragazzi che, in seguito a un evento traumatico, hanno sviluppato comportamenti patologici. Creature fragili, apparentemente annientate dalla vita e incapaci di reagire alle avversità. È qui che Athena conosce River, un giovane ombroso e schivo che rifiuta di parlare, comunicando solo attraverso un sintetizzatore vocale. Per penetrare il suo muro di silenzio, Athena sarà costretta a mettersi in discussione, scoprendo che la vera resilienza non consiste nel fuggire dal dolore, ma nel viverlo fino in fondo, abbracciando le proprie fragilità e imparando a trasformarle in punti di forza.

Finalmente posso vedere questo libro non solo nella mia libreria di Wattpad ma in una libreria vera. I 5sos e i 1D sono tornati in un nuovo libro e stavolta non saranno loro stessi, saranno loro come personaggi ma con nomi diversi. Si avete capito bene: dite addio a Luke, Calum, Ashton, Michael, Harry, Luis, Niall, Zayn, Mary, Dino Audino e Augusto (tranne Liam che è l’unico sopravvissuto a questo cambio)
Se come me avete letto molte volte la versione originale di Wattpad dovete abituarvici un momento ai nuovi nomi e a quei piccoli cambiamenti che possono piacere oppure no, di certo non mancano le stranezze al Glental (anche fuori dal Glental non mancano di certo).
Questa nuova versione è meno drammatica della prima e sono contenta che certi personaggi vadano incontro a una vita migliore rispetto alla versione originale, ero in lacrime già dalla prima pagina mentre leggevo i nomi revisionati figuratevi quando sono arrivata alla fine quanti fazzoletti ho consumato. Risposta: tanti ma non abbastanza da riempire il Gran Canion nell’arco di quattro ore.


Non riuscivo a staccarmi dal Kindle perché dovevo sapere come finisse nonostante lo sapessi già e quando ho letto l’ultimo punto dell’ultima riga dell’ultima pagina mi sono sentita come se qualcuno mi avesse spedito su Marte per un paio di giorni e mi facesse atterrare sulla Terra senza preavviso, non la si supera facilmente la fine di un libro che ti piace. Pregavo Dino Audino o in questo caso Pino Audino che non finisse mai questa storia e che qualcosa cambiasse per Peter Pan e per altri personaggi perché davvero era straziante sapere di essere sempre più vicino a quei punti di estrema tristezza e non sapere se effettivamente finisse così o meno la storia.Direi che finito il libro è d’obbligo schiacciare play su tutti gli album di queste due fantastiche band e sperare di essere come Mary o Athena e trovare il proprio lui o lei da qualche parte e magari anche in un modo bizzarro e vivere il proprio romanzo d’amore.

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