Il mistero di Virginia Hayley di Alessio Filisdeo

 

Benvenuti in una nuova mia recensione!

Londra, 1892 una giovane viene trovata brutalmente assassinata nella contrada di Withechappell; una giovane misteriosa e un’ispettore decaduto saranno l’improbabile coppia che cercherà di scoprire cosa si nasconde dietro una tale brutalità.

Iniziamo questa recensione dicendo che si tratta di un giallo tutto italiano, caratterizzato da una trama in grado di tenerti incollato al libro creando non poca suspence riguardo l’identità dell’assassino e il perché della sua crudeltà; lo si può – pertanto – definire un romanzo veramente ben riuscito nel suo genere.

I punti forza di questo romanzo sono molteplici: innanzitutto la brevità che permette al lettore di mantenere viva l’attenzione sul caso; l’ambientazione (Londra vittoriana) è veramente azzeccata per questo romanzo e il richiamo a Jack lo Squartatore dona una meravigliosa tinta dark a tutto il racconto e la presenza di Scotland Yard e dell’ispettore dotato ma inquieto dona il tocco che gli amanti dei gialli si aspettano.
Ma penso che due siano i meriti più grandi da dare al nostro autore, in primis l’ottima commistione ottenuta sia fra reale e fantastico che soprattutto  fra elementi così diversi (vampiri, licantropi, streghe…) che avrebbe rischiato di tramutare il racconto in un calderone di richiami ad altre storie se non fosse stato gestito così egregiamente. Ma soprattutto – io personalmente – ho apprezzato in modo incredibile il personaggio di Laura, si tratta infatti di un carattere a tutto tondo, ben scritto e veramente affascinante, complesso e approfondito, in grado di suscitare nel lettore sentimenti forti e spesso contrastanti. In poche parole un personaggi veramente bene riuscito!

Per quanto riguarda gli “elementi deboli” ci terrei subito a sottolineare come, purtroppo, la copertina non rende giustizia al racconto contenuto: NON FATEVI INGANNARE!
Lo stile poi si mostra leggermente complesso e spesso molto “fitto” con tanti discorsi indiretti e descrizioni che a tratti possono rendere la lettura vagamente pesante.
Infine, dove la protagonista femminile mi è parsa cosi ben scritta, il protagonista maschile mi è parso trascurato, si tratta del classico prototipo di Sherlock Holmes anche se con una “marcia” in più che non intendo svelarvi qui; avrei quindi preferito un maggiore approfondimento anche del passato di questo e non solamente di Laura per rendere il racconto più completo.

Quindi: si tratta indubbiante di un buon giallo, con dei personaggi intriganti (Laura e Dagny in primis) e una storia intrigante… vivamente consigliato a tutti coloro che sono alla ricerca di un giallo che non sia troppo impegnativo a livello di pagine ma comunque coinvolgente.

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