Crave di Tracy Wolff

 

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Si è mostri solo perché ci si comporta come tali?
In seguito alla morte improvvisa dei genitori, Grace è costretta a lasciare la sua amata San Diego e trasferirsi in Alaska, terra di cui non conosce praticamente nulla. Il primo impatto non è dei migliori: un atterraggio da panico su una pista ghiacciata e un viaggio rocambolesco a bordo di un gatto delle nevi, a temperature polari. Tuttavia, quando arriva alla Katmere Academy, la scuola esclusiva di cui suo zio è preside, la ragazza non può che rimanere a bocca aperta alla vista della sua nuova casa: un maestoso castello con le torri che svettano nel cielo nero.

Ma l’incanto svanisce in fretta. Tempo un quarto d’ora e Jaxon Vega, il leader indiscusso della scuola, la minaccia e le intima di tornarsene da dove è venuta. Benché indignata e confusa dalle sue parole, Grace è affascinata da quel ragazzo misterioso, con il volto solcato da una cicatrice e gli occhi scuri che celano a stento una grande sofferenza. E decide di scoprirne ogni segreto. Più indaga, però, più si rende conto che Jaxon e i suoi compagni sono tutto fuorché comuni studenti e che alla Katmere Academy niente è come sembra. Quando il soprannaturale fa irruzione con prepotenza nella sua vita, Grace si aggrappa disperatamente all’unica cosa che considera reale: i sentimenti che prova per Jaxon. Saranno sufficienti a permetterle di sopravvivere in un mondo in cui i mostri esistono e non si nascondono sotto il letto?

Attenzione: se non volete trovarvi con la voglia di azzannarmi il collo per possibili spoiler (involontari,forse) vi consiglio di fermarvi qua.

Per tutte le fan e i fan di Twilight, The Vampire Diaries ,Vampire Academy o in generale avete come me un debole per queste creature soprannaturali dannatamente seducenti Crave è la saga che fa al caso vostro. Partendo da Mistic Falls, passando per Forks, si arriva in Alaska: precisamente alla Katmere Academy, apparentemente un college d’elite dove se sei umana rischi la vita almeno tre volte prima di colazione. O almeno rischi la vita se ti chiami Grace e sei l’ultima arrivata; ma almeno questi incontri ravvicinati con l’altro mondo vengono scongiurati dal tenebroso Jaxon Vega, leader dell’Ordine e ragazzo più popolare della scuola. Grace non deve solo preoccuparsi delle creature che abitano i boschi vicini la scuola quando i veri mostri vivono sotto il suo stesso tetto e vogliono lei.
Dopo numerosi discorsi lasciati a metà, eventi alquanto bizzarri e dettagli impossibile da trascurare Grace scoprirà chi si cela realmente dentro il castello, e magari ne rimarrà pietrificata.


Come Bella ed Elena pure la nostra Grace ci impiega almeno mezzo libro a capire che qualcosa non quadra, nemmeno se le piazzano sotto gli occhi una copia di Twilight e tu lo scambi semplicemente per una storia d’amore. Davvero Grace come si fa a non arrivarci subito dopo aver visto un ragazzo sparire nel nulla in un battito di ciglia e un altro ti fa da scudo umano per evitarti una morte violenta se ne esce con nemmeno un graffio?! Va bene che sei la protagonista e di base devi essere un po’ ingenua, ma qua siamo ai livelli dell’asilo.

Per avere un chiaro quadro completo della situazione deve trovarsi con il segno di un morso, a quanto pare per lei trovare ragazzi in felpa in mezzo all’Alaska a novembre è abbastanza normale; sia mai mettere insieme tutte le stranezze a cui si ha assistito e fare 2+2. Ma ora passiamo al bel tenebroso nonché co-protagonista Jaxon, o colui che lavora più di tutti i supereroi messi insieme per salvare quella imbranata di Grace, anche se non è proprio colpa sua se si trova nel posto sbagliato al momento più inopportuno. È proprio l’istinto Matt Donovan il suo, cacciarsi nei guai e poi uscirne illeso. Di lui non c’è nulla che non vada; no forse qualcosa che non va in lui c’è: fa battute terribili, ma lo perdoniamo per questo, dopotutto nessuno è perfetto. Chi non vorrebbe far scoprire la propria natura soprannaturale regalando a una ragazza una copia di una saga fantasy in cui i protagonisti sono gli stessi della realtà? Dategli un premio per il miglior piano per farsi sgamare, anche se alla fine la ‘Bella’ della situazione non ci arriva.


Penso sia stata la scena più divertente di tutto il libro (non so nemmeno io il perché mi faccia ridere un vampiro che regala un libro con la propria “parodia”).Come in tutte le cose belle ci deve essere una pecca negativa per la quale sono rimasta perplessa, e traumatizzata (grazie moltissime Sarah J Maas per questo trauma di fine adolescenza che mi hai procurato) è la presenza della parola ‘Compagno/a’; quando l’ho letto la prima volta speravo fosse un sinonimo di ‘fidanzato/a’ usata per la traduzione italiana, ahimè sbagliavo. Spero solamente di non dover rivivere una devastazione in stile Tamlin perché non lo sopporterei.
Perché bisogna rovinare tutto un libro per una singola parola?! Perché?! Perché non si possono liberamente intraprendere relazioni con persone, o creature dai fantastici poteri, senza dover per forza sperare in un legame che duri per sempre? Anche se in questo caso il legame che si crea non è indissolubile e a me sta bene così; quando c’è qualcosa che si può distruggere sicuramente verrà distrutto e chissà magari nei prossimi volumi cosa succederà. Se volete sapere il finale della battuta sui pirati, Jaxon ormai mi ha messo il dubbio, non vi resta che leggere Crave e continuare con Crush, Covet e Court.

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