Il desiderio speciale di Nash di Michelle Cuevas

 

Benvenuti in una nuova recensione!

Nash non è come gli altri ragazzini della sua età, anzi non è come nessun’altra persona al mondo: lui è nato da un uovo, ha un becco al posto del naso e piume per capelli. Per quanto la mamma lo ami, sa di essere diverso e non sente di appartenere a nessun posto. A scuola, anziché giocare con i compagni, si arrampica sugli alberi e si rifugia tra gli uccellini, convinto che almeno loro possano capirlo. È qui che a Nash viene un’idea: deve riuscire a volare. Volare via e trovare il posto da cui vengono le persone come lui, dove finalmente si sentirà a casa. Quello che Nash non sa è che il mondo è vario e gli amici arrivano in tuo aiuto quando meno te lo aspetti.

Devo fare per forza di cose due premesse prima di partire con questa recensione. La prima è che la recensione che leggerete tra poco conterrà degli spoiler sulla storia perché per parlarvi bene di questo libro ne devo per forza fare qualcuno. La seconda premessa è che questa recensione è soggettiva, quindi se mai l’autrice dovesse leggere questa recensione non se la prenda è un mio parere personale (giuro che in questi anni di blog è successo più volte di aver avuto a che fare con autrici e autori che se la prendevano per una recensione negativa), ma soprattuto con quest’affermazione che ho appena scritto mi riferisco anche a chi il libro è piaciuto.

Avevo alte aspettative per questo romanzo per ragazzi per due principali motivi. Il primo perché seppur l’autrice per me sia una totale sconosciuta ha vinto un sacco di premi con i suoi libri per ragazzi e quindi questa cosa mi ha creato delle aspettative abbastanza alte. In combinazione a questa caratteristica dell’autrice c’è il tema della diversità che a me è molto caro e leggendo la trama di questo romanzo mi aspettavo una buona storia per educare la nuova generazione al rispetto degli altri e delle diversità. Peccato che ha deluso ampiamente tutte le aspettative che avevo.

Innanzitutto uno dei problemi di questa storia è proprio lo stile di scrittura dell’autrice che a mio parere non è nulla di entusiasmante. Infatti mi sono trovato a più di metà libro con capitoli collegati poco tra di loro e quasi inutili alla trama e che purtroppo non mi hanno permesso di empatizzare con nessuno dei personaggi di questa storia neppure con Nashville che è quello che viene un minimo caratterizzato. Chi mi segue anche su Goodreads sa come questo stile mi abbia parecchio annoiato quasi che se non fosse stata una collaborazione l’avrei interrotto senza sentirmi in colpo. Sempre per quanto riguarda i personaggi di questo libro devo ammettere con dispiacere che nessuno mi ha particolarmente colpito o entusiasmato. Questo per due motivi secondo me: il primo motivo è che giustamente si da maggior spazio a Nashville poiché la storia è la sua però ho trovato la caratterizzazione degli altri personaggi terribile a mio parere. Nel senso che di nessun altro a parte di Nashville sappiamo qualcosa in più anche a livello di descrizione di come sia fatto o meno un personaggio. Nashville e il centro in tutto e per tutto di questa storia, e infatti dopo quasi metà libri ne avevo quasi le scatole piene di Nashville e le sue insicurezze e del suo percorso di accettazione, il resto dei personaggi sono macchiette messe di contorno per permettere al protagonista di “evolvere” in ciò che vuole. Dei suoi compagni di classe leggiamo letteralmente tre momenti e poi bon non esistono più, stesso per gli altri personaggi che si limitano a qualche battuta e via. Mi è dispiaciuta questa cosa perché mi aspettavo di più da questa storia e sono rimasto abbastanza deluso da trovarmi una cosa abbastanza superficiale.

Il secondo motivo per cui ho trovato questa lettura abbastanza lenta e noiosa è secondo me che ho empatizzato poco con la storia e i personaggi di questa libro per ragazzi. Davvero non sono riuscito a entrare in connessione con uno dei personaggi di questo titolo, nemmeno con Nashville, ovvero il protagonista che ho sopportato abbastanza poco durante tutta la lettura e quasi ho sperato che la sua storia finisse tragicamente, ovviamente finisce bene quindi non succede nulla al protagonista è non potevo aspettarmi molto da un libro per ragazzi. Un’altra cosa che mi ha fatto storcere il naso è quando verso fine storia in un capitolo vediamo come Nashville sia su un albero che parli con gli uccelli e venga preso in giro dai suoi compagni di classe per questa cosa e quindi possiamo capire come la sua insofferenza verso un mondo che non lo accetta inizia a farsi sentire. Peccato che dopo due capitoli in cui il protagonista fa qualche marachella per accettarsi totalmente venga immediatamente accettato dai suoi compagni di classe che un po’ vorrebbero essere come lui. Davvero in quel momento sono rimasto abbastanza allibito perché in primis l’autrice dopo non so quanti capitoli di “nulla” schiaccia l’acceleratore al massimo per far finire la storia in fretta e questa cosa mi è dispiaciuta perché avendo aspettative abbastanza alte pensavo fosse un pochino più completo. La seconda cosa che mi ha provocato un po’ di fastidio di questa cosa che vi ho appena scritto è come in due capitoli a malapena l’autrice risolve tutta la questione dei suoi amici senza darci almeno un contesto temporale, ovvero la cosa non si risolve in qualche mese, ma sembra che da un giorno all’altro tutto venga risolto come nulla.

In conclusione vi consiglio questo titolo? No ed è un peccato che non mi sia piaciuta questa storia perché come già detto mi aspettavo una buona storia e invece non mi è piaciuta per nulla. Per questo non ve la consiglio anche se ovviamente a voi potrebbe piacere molto di più rispetto a me. A parer mio infatti è un occasione sprecata per scrivere un buon libro sulla diversità. 

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