Shatter me di Tahereh Mafi

 

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264 giorni segregata in una cella, senza contatti con il mondo. Juliette non può parlare con nessuno, e nessuno deve avvicinarla, perché ha un potere terribile: se tocca una persona la uccide. Agli occhi dell’organizzazione che l’ha rapita il suo potere è un’arma stupefacente, per lei è una maledizione. Un giorno però nella cella viene spinto Adam. Juliette non vuole fargli del male, e così lo tiene a distanza. Ma Adam non sa del suo potere, e mentre lei dorme in preda agli incubi la prende tra le braccia per confortarla. Da quel momento tutto cambia, perché Adam, immune al tocco di Juliette, è l’unico che può accettarla così com’è. Insieme progettano la fuga, alla ricerca di un mondo che non la consideri più né un’arma né un mostro, ma una persona speciale, che con il suo potere può fare la differenza.

Spoiler Alert
Dopo quasi un anno d’isolamento in un manicomio, a Juliette viene assegnato un compagno di cella stanza, Adam. Lui non sa di cosa lei possa essere capace; lei non sa come mai a lui è stata assegnata la stessa camera. Entrambi sanno chi è l’altro forse, ma non sanno il motivo del loro incontro. Juliette ha qualcosa che vuole la Restaurazione, un dono mortale, un dono straordinario a parere di Warner. Per Juliette questo dono è una maledizione, qualcosa di pericoloso e potenzialmente mortale per tutti quelli vicino a lei. O almeno così pensava fino al primo contatto con Adam: lui sembrerebbe immune a questa maledizione. Questo per Juliette è l’inizio di tutto; questo è l’inizio per un nuovo mondo in cui la natura ha perso il suo equilibrio naturale e le cose non sono più quelle di una volta. La fuga dalla Restaurazione sembra l’unica soluzione per evitare di usare questo dono come arma, questo è l’unico modo per poter essere considerata una persona e non più un abominio.

Dopo quasi un decennio dalla sua prima pubblicazione, “Shatter me” o “Schegge di me” trova spazio sui social diventando virale. E io di certo non potevo farmi sfuggire questa saga Young Adult ambientata in un mondo post-apocalittico; ammetto di averlo snobbato per parecchio tempo prima di decidermi a dargli una possibilità, ma alla fine meglio tardi che mai giusto? Inutile dire di averlo letto in poco tempo grazie anche alla scrittura semplice e fluida dell’autrice e del suo modo di farci entrare dentro la testa di Juliette “sbarrando” i suoi pensieri e i suoi desideri, facendoci capire che cosa veramente vorrebbe, rispetto a quel che fa o dice. Lei vorrebbe sentirsi solamente una normale ragazza di 17 anni, vivendo la vita spensierata di qualsiasi teenager e non come un mostro o un errore come la definiscono gli altri. Di certo non è semplice in un mondo in cui tutto è diverso da come siamo abituati a vederlo: attraverso una piccola finestrella intravediamo un pianeta completamente distrutto dai cambiamenti climatici, un mondo in cui gli animali non esistono quasi più, un cielo senza uccelli che volano lontani, un mondo in cui anche le cose più banali sembrano un lontano ricordo.

Juliette non sa cosa sia la speranza fino a quando non incontra Adam, un ragazzo dagli occhi familiari, che con i suoi modi protettivi le daranno un motivo per vivere.
Di certo non ci si può non innamorare di Adam e del suo fisico. No scherzo ha anche altre belle qualità come il suo tatuaggio sull’addome scolpito come il suo essere così premuroso e protettivo verso le persone che ama. Insomma Adam è perfetto, lui che con un semplice tocco è riuscito a cambiare l’intera esistenza tormentata di una ragazza intrappolata nel suo stesso dolore interiore, lui che rappresenta il coraggio e la dimostrazione che l’intera esistenza di Juliette non è stata fallimentare o sbagliata. Lui è entrato per caso forse nella sua stanza in cui era rinchiusa per non nuocere alle altre persone e riesce a renderla libera dal dolore della sua stessa esistenza che la consuma da dentro e farle capire che cosa sia la libertà e a lottare per questo.
Se da un lato abbiamo un simbolo di libertà in contrapposizione abbiamo Warner, un pezzo grosso della Restaurazione che vuole usare queste capacità per piegare chi ancora non si è sottomesso a questa dittatura, ma anche avere la certezza che il suo ruolo non venga messo in discussione. A tratti un pazzo crudele, in alcune occasioni intrigante e raramente provi pena per lui. In tutto questo c’è sempre un pizzico di curiosità che ti spinge a non volerlo del tutto morto. Spero mi dia soddisfazioni negli altri volumi (lo so sono un po’ pazza a sperare che un pazzoide come lui non muoia).Una piccola menzione va a Kenji, personaggio secondario dalla battuta sempre pronta che smorza quell’aria da fine del mondo e a regalarci una risata.Ma questo non è solo un fantasy, è anche una storia d’amore, una di quelle inevitabili pieni di brividi e di passione travolgente di cui non ci si può fare a meno, nemmeno per un secondo. Chissà che cosa ci riserverà la Mafi nei restanti sequel e novelle!

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