Il salotto del tè: Alessandra Leonardi

 

Benvenuti, dopo un po’ di tempo, con una nuova puntata della mia rubrica “Il salotto del tè”,questa volta con Alessandra Leonardi.Godetevi questa recensione con una tazza fumante di tè macha o di sencha-matcha, ovvero il tè preferito dall’autrice.

 Benvenuta su questo blog! Innanzitutto si presenti ai lettori di questo blog!

Buongiorno a tutti e grazie per l’ospitalità! Mi chiamo Alessandra Leonardi e sono un’autrice romana. Nella vita ho praticato diversi mestieri, in questo periodo mi dedico a tempo pieno alla scrittura. Ho molti e svariati interessi come il cinema, l’archeologia, i viaggi, la fotografia, che confluiscono nei miei racconti e romanzi. Scrivo per un sito, Showlandia, e ho un blog, Infiniti universi fantastici. Ho pubblicato numerosi racconti e poesie in diverse antologie e sillogi, il fantasy “La fine del Tempo, la fine del Mondo” (2017 Collana Starlight editore), “Oracoli”, antologia sulla divinazione nel mondo antico (Nps edizoni, 2018) e il romanzo urban fantasy per bambini e ragazzi “Il Nome segreto” (Arpeggio Libero, 2018).

Guardando le sinossi dei suoi romanzi si nota questo suo amore, almeno presumo, sia per le
creature fantastiche, ma anche per la storia, non a caso Oracoli è una serie di racconti
ambientati in un contesto storico, vediamo infatti popolazioni come i Fenici e gli Etruschi.
Come mai questa sua scelta di spaziare così tanto e di raccontare cose differenti? E come è
nata la sua passione per questi due temi?

In realtà l’antologia Oracoli narra quattro epoche differenti, ma il tema è uno solo: quello della divinazione nel mondo antico, un argomento che mi ha sempre affascinato e incuriosito.
La mia passione per i miti e le leggende è nata quando ero piccola: mia madre mi leggeva,oltre alle favole, le storie di dèi ed eroi, poi questa passione è proseguita nel tempo arricchendosi di nuovi tipi di mondi fantastici, dal fantasy classico a quello contemporaneo o alla fantascienza, tramite tutti i media. Il genere fantastico in senso lato è per me il migliore per esprimere quello che desidero comunicare perché si presta a più chiavi di lettura, è altamente simbolico e ricco di archetipi in un contesto che comunque suscita meraviglia o curiosità in storie ricche di avventura.

Guardando i suoi libri notiamo come essi siano abbastanza brevi, quasi delle short stories,
come mai questa scelta di scrivere poche pagine? Ma soprattutto questa brevità, che può
essere anche un pregio, non la ostacola durante la stesura del romanzo a livelli di trama? Nel
senso non la blocca in qualche modo la scrittura di racconti brevi?

No, al contrario; io sono di natura molto sintetica, inoltre la struttura dei racconti è differente da quella di un romanzo. A mio avviso molti romanzi sono pieni di parti inutili che appesantiscono e potrebbero essere tagliate tranquillamente. Ovviamente se la trama richiedesse più pagine non sarebbe un problema, infatti il romanzo storico che sto scrivendo è di lunghezza “normale”.

Uno dei suoi libri, oltre a Oracoli, è Il nome segreto edito da Arpeggio Libero un romanzo
adatto ai giovani, ma che tratta un tema un po’ disprezzato dai ragazzi, ovvero l’archeologia,
come mai la scelta di trattare un tema molto importante in riferimento al target giovanile?

Proprio perché l’archeologia in genere non è apprezzata dai giovanissimi! Ho pensato di scrivere una storia contemporanea che potesse coinvolgerli, avvincerli e mostrar loro quanto sia affascinante e ricca di spunti questa materia.

Sempre in quest’ultimo romanzo (Il nome segreto) il luogo di ambientazione è Roma e
leggendo in giro per internet ho scoperto che è nata e vive a Roma, che legame ha con
questa città? E perché scrive proprio di questa città?

Ho con la mia città un rapporto molto stretto. Quando posso passeggio per il centro storico e cerco di percepire lo spirito del luogo, che mi dona energia e serenità, oltre che ammirare le bellezze architettoniche e archeologiche naturalmente. Negli ultimi anni vivere qui è sempre più difficile, come ben sa chi segue la cronaca, ma nonostante questo spero di non dover andarmene mai. In effetti molte delle mie storie sono ambientate a Roma, innanzitutto perché prediligo l’ambientazione italiana a quella straniera, e poi perché la conosco e secondo me non si dovrebbe scrivere di luoghi in cui non si è mai stati e non si conoscono a fondo. Certo, ora con le mappe di Google è più facile esplorare luoghi lontani, ma il suddetto spirito del luogo si può percepire solo di persona.

Come si è avvicinata alla scrittura e perché scrive? Cosa cerca di far passare tramite i suoi
romanzi?

Mi sono avvicinata alla scrittura prestissimo, appena mi hanno messo una penna in mano, ed ero molto piccola: ho iniziato a scribacchiare storielle mie, e non ho più smesso. Nel 2014 ho deciso di tirare fuori una storia dal cassetto e l’ho spedita a un concorso letterario per racconti; l’ho vinto, con tanto di pubblicazione, e da lì non mi sono più fermata.
Scrivo perché ho tante idee che mi frullano in testa, tante storie che chiedono di essere narrate; ognuna di loro ha un messaggio diverso da cogliere fra le righe, quel che desidero è spingere alla riflessione chi mi legge, nonché offrire un buon intrattenimento.

Leggendo su un altro blog ho letto che è un’ appassionata di serie tv, i fumetti, la storia e
l’archeologia; come influiscono queste sue passioni nei suoi romanzi e racconti?

Sì è vero, sono un’appassionata di cinema, fumetti e serie tv oltre che di archeologia. Mi viene naturale inserire quello che amo nelle mie storie, in un modo o nell’altro.

Un punto davvero lodevole della sua carriera da scrittrice è il terzo posto al Premio
Internazionale Napoli Cultural Classic nella sezione Nanoracconti, per lei sarà stata davvero
una gioia immensa arrivare sul podio di un premio letterario, perché pensa che i suoi
romanzi e racconti siano da scoprire e da leggere?

Sì, sono stata contentissima di vincere quel premio!
Non sono brava ad autoincensarmi, preferisco che siano i lettori a parlare dei miei libri, posso dire che i romanzi e racconti sono sempre molto curati e cerco di offrire qualche spunto di originalità anche se scrivere qualcosa di davvero unico ormai è praticamente impossibile, nonché tematiche interessanti che stimolino alla riflessione anche se inserite perlopiù in contesti avventurosi e fantastici.

Queste ultime due domande sono un po’ le domande di rito per chi partecipa a questa
rubrica, forse perché sono domande che trovo interessanti e perché nonostante siano
abbastanza banali trovo che siano adatte per promuovere un autore emergente come lei. La
prima domanda di queste due é: A chi consiglia la lettura dei suoi libri?

Direi a chiunque si senta colpito e interessato dalla trama, anche se penso abbiano target differenti.
“La fine del Tempo, la fine del Mondo” , edito dalla Collana Starlight di PubGold, è un low fantasy
ideale per un pubblico giovane, direi tra 14 e 40 anni, anche se è stato apprezzato anche da gente più adulta. “Oracoli” , edito da Nps edizioni, è adatto dai 14 anni in su, è talmente ricco di temi che può piacere a diverse tipologie di lettori: amanti del fantastico, della Storia, dei miti e delle leggende…
“Il Nome segreto”, edito da Arpeggio libero, è indirizzato nello specifico a una fascia d’età tra gli 8 e i 12 anni circa.

L’ultima domanda invece è: Se dovessi in qualche riga convincere un lettore ad acquistare i
tuoi libri, cosa gli diresti per invogliarlo?

Qui mi rifaccio alla domanda n. 8: non amo autoincensarmi , lo inviterei a trascorrere un po’ del suo tempo in uno dei miei mondi fantastici e scoprire tutto ciò che si può trovare nelle righe e tra le righe dei miei racconti!

Grazie per l’intervista e alla prossima!

Qui sotto potete trovare alcuni dei libri pubblicati dall’autrice:

Inoltre potete leggere la recensione del suo racconto “Alberi” cliccando qui

Spero che quest’intervista vi sia piaciuta! Alla prossima!

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