Tienimi per mano #1 di Aurora Di Maria

 

In questa nuova recensione vi voglio parlare di un manga tutto italiano. Sto parlando di “Tienimi per mano” di Aurora Di Maria.

 Juliet grazie ad una borsa di studio riesce a ottenere un posto, insieme ai suoi amici, in una scuola di Londra. Appena arrivata la ragazza però nella voga di scattare foto alla città che ama di più si perde. In suo soccorso arriva un ragazzo che la aiuta. La vita di Juliet scorre normalmente fino a quando a scuola incontra quel ragazzo che l’ha salvata. Peccato che esso sembra che non si ricordi nulla dell’accaduto.

Non avevo molte aspettative su questo volume edito dalla Elpìs edizioni, anzi ero pronto a farmi sorprendere. Peccato che la sorpresa non sia arrivata e anzi ne sono rimasto un po’ deluso. Principalmente per tre motivi: la prima è di sicuro la protagonista Juliet che devo ammettere mi sia stata un po’ sugli zebedei. Questo perché è di una stupidità disarmante che quasi risulta fastidiosa, per tutta le lettura mi veniva da entrare nel volume e dare due schiaffi alla protagonista. Per questo devo ammettere che ho apprezzato le angherie che le fanno passare i due gemelli (avete tutto il mio supporto ragazzi ahaha). La seconda cosa che ho apprezzato meno è lo sviluppo della storia che risulta totalmente piatta e scontata che dopo poco capisci subito come andrà a parare soprattuto alla fine del volume che finisce con un cliffhanger che mi ha deluso particolarmente soprattuto perché in alcune recensioni veniva citato come inaspettato e qui mi viene da dire ai recensori “Ma cosa state dicendo che si capisce dove vuole andare a parare l’autrice”. Infatti trovo palese che nel secondo volume Juliet si innamori del gemello un po’ bad boy (e viceversa ovviamente) e mi lascio a una supposizione che secondo me ritroverò come verità all’interno del volume successivo. Infatti credo che nel secondo volume la protagonista Juliet dopo il fidanzamento con il bad boy si lascerà con il suddetto con la scusa che la tratta male per poi cadere nelle braccia del fratello buono.

L’autrice a parer mio si è basata su una sorta di “schema fisso” degli shojo/romance che in realtà non esiste perché da esperienza personale (che seppur minima c’è) con entrambe le tipologie sopracitate un romance o uno shojo ha sia una parte più incentrata sulla coppietta principale (come per questo volume) sia una contesto e una storia di base che si lega con la prima parte. Essa può essere collegata a tutti i personaggi come a solo quelli principali ed è proprio questa seconda parte che manca. L’autrice,infatti, punta tutto sulla storia d’amore (presunta per ora) tra la protagonista e uno dei gemelli lasciando tutto il resto a caso. A mio parere infatti ho trovato due punti che vengono usati dall’autrice, ma che poi trovano solo spazio all’immaginazione. Il primo è la relazione tra Juliet e il suo migliore amico. Ci viene infatti rivelato che il suo amico prova qualcosa, ma che lei in passato l’ha in qualche modo “friendzonato”. Nell’arco narrativo la protagonista tenta di risolvere con il suo migliore amico (che non le parla più), ma viene rifiutata. Ecco questo passaggio poi viene tralasciato come se fosse tutto passato. Il punto però più grave che mi ha fatto cadere le braccia per terra e quando un’amica di Juliet torna dalle sue amiche piangendo perché uno dei due gemelli le ha fatto qualcosa. Anche qui come il punto prima viene poi lasciato totalmente al caso per riprendere la storia della protagonista un po’ rintontita e dei suoi gemelli. Questa cosa mi ha lasciato interdetto perché l’autrice aveva per le mani qualcosa di interessante o comunque qualcosa che poteva esser sviluppata meglio. Ecco l’intento viene buttato al caso probabilmente con la scusa che l’amica non pensava che i gemelli fossero così maleducati e scusate il francesismo ma mi viene da dire “Sticazzi” cioè non ti eri resa conto di come trattava la tua amichetta Juliet, dov’eri a giocare al bingo? Bah.

Ovviamente in questa recensione bisogna parlare anche delle tavole del fumetto. Lo stile di disegno dell’autrice seppur non sia tra i miei preferiti è abbastanza carino e ben fatto. Secondo me si poteva far di più dato il talento dell’autrice ne disegnare i paesaggi e dai disegni che pubblica sui propri social, in generale però sono molto graziosi e comunque rendono la storia di per se più gradevole e anche sui visi l’autrice riesce a renderli abbastanza dettagliato. In conclusione vi consiglio questo fumetto? Sni. È una lettura che nel panorama dei manga/fumetto shojo e nei romance, a mio parere, non spicca anzi. Però comunque potrebbe essere una buona lettura o per uscire da un blocco del lettore o comunque per staccare la spina magari da letture più pesanti. Se invece cercate uno shojo o una storia romantica con i fiocchi e che vi appassioni lasciate perdere perché per me questo fumetto non farà al caso vostro

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