La stella di Cleo Rozenfeld

 

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“Millenni fa, quando tutto è stato sconosciuto, quando si è narrato l’inuma ilu awilum – quando gli dei hanno creato gli uomini, si è cantato il pianto, l’ira e la vendetta del Leone Celeste.”

Inanna dea dell’amore e della guerra intraprende il viaggio per espiare la propria vendetta. Figlia della Luna e gemella del Sole, non crede più alla giustizia divina poiché è stata proprio quest’ultima a toglierle ciò amasse di più. Ma il suo viaggio nell’Oltretomba genera eventi disastrosi, fino a condizionare l’attuale ventunesimo secolo, cambiando la vita di Ambròse Rayven scampata dal manicomio di Canberra grazie a sua nonna Mary-Rose. La donna settantenne rivela il motivo della reclusione forzata della nipote essendo una kashshaptu – una strega. Dopo svariati traslochi Ambròse e Mary si trovano a Corio, una piccola cittadina base di due sette nemiche tra loro: la Congrega della Luna Piena e la Sacre Falce d’Argento, con lo scopo di rievocare lo spirito di Inanna, ma rivelando alla ragazza di non essere una semplice strega come le si vuol far credere.

Inanna dea dell’amore e della guerra, ma non solo, è anche la dea delle tempeste, delle visioni oniriche, della fecondità e del destino.Una dea maledetta dal suo stesso padre perché si è ribellata a un matrimonio che non voleva, una maledizione che non può essere spezzata una volta lanciata. La sua voglia di vendetta la porterà nel regno dell’oltretomba dove scatenerà una serie di catastrofi attraverso i millenni fino a giungere nel nostro tempo, fino ad Ambrose. Ambrose sembrerebbe una quindicenne come le altre, ma non lo è: qualche anno fa é scappata dall’ospedale psichiatrico dove la madre l’aveva rinchiusa e ora grazie alla nonna Mary- Rose ha una nuova vita. Una vita fatta da continui trasferimenti in tutto lo stato di Victoria fino alla cittadina chiamata Corio.
Corio non è un paese come tutti gli altri, Corio è la base di due congreghe magiche ed entrambe vogliono qualcosa o meglio qualcuno… In questo primo capitolo della saga conosciamo a fondo la dea Inanna e la sua storia, non attraverso la mitologia sumera ma attraverso il suo tempo e dalle persone che la circondano. Non sempre essere degli dei è facile come si possa credere, nemmeno la vita immortale delle divinità sumere sempre prese molto poco in considerazione nell’ambito delle idee originali per scrivere un libro o una saga.Se si è degli semi ignoranti come me in materia tranquilli che all’interno del libro si trova un enorme glossario che vi farà capire piano piano il lessico usato dall’autrice e immergervi completamente nella trama. Ma tornando alla nostra Dea Inanna posso dire che a tratti la si può adorare per come si comporta, non si fa mettere i piedi in testa a nessuno e sa come vendicarsi; mentre a tratti sembra proprio una bambina viziata che non vuole crescere e restare eternamente una mocciosina capricciosa (tesoro per certe cose anche meno drammi). Tutto sommato non mi è dispiaciuta come prima protagonista dal quale si sviluppa tutta la saga, avrei preferito si approfondissero anche altri personaggi della mitologia ma spero si possa rimediare con gli altri capitoli perché sarebbe proprio un peccato.
Adesso passiamo alla seconda protagonista di tutto questo casino scatenato dalla Dea: Ambrose, una ragazza che vuole trascorrere la sua vita nel modo più normale possibile dopo aver passato la sua infanzia in un manicomio. Lei non è come le altre, lei è una strega o meglio é quello che la nonna vuole farle credere; la stessa nonna che anni prima l’ha salvata dal manicomio e con cui si trasferisce spesso. Almeno fino a Corio dove apparentemente non accade nulla di strano, o almeno così sembra. La scuola non è ancora iniziata e i drammi scolastici degli adolescenti sono all’ordine del giorno, tutto normale insomma.
Il libro in se mi è piaciuto molto, ma non mi ha fatto impazzire a causa dei troppi termini sumeri “difficili” da ricordare nonostante il glossario e ai troppi nomi non sempre facili. Avrei preferito avere delle piccole note a fondo pagina anziché un enorme glossario nella parte finale per una questione di comodità anche con la versione Ebook.
Inoltre ho trovato troppa disparità di target tra la prima parte caratterizzato da molte scene molto più spycies e sensuali mentre la seconda è molto più innocente e fanciullesco. Capisco che siano due contesti e ambienti differenti però si poteva trovare il giusto equilibrio tra le due parti ma si può sempre migliorare nei prossimi volumi.
Tutto sommato la lettura scorre in modo piacevole e non sono presenti troppi punti morti o noiosi che a volte possono essere di troppo.
Il finale è decisamente un enorme punto di domanda ma lascia enorme spazio per l’inizio del secondo volume e spero contenga altre informazioni sulla fine che ha fatto Inanna e cosa sia successo dopo questo evento nel suo tempo e nel corso dei millenni e non sia concentrata solo sul presente che sarebbe l’anello mancante per chiudere il cerchio.

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