Quiete di Maria Claudia Sarritzu

 

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L’effetto farfalla spiega come ogni più piccola azione possa avere enormi conseguenze. Così come un semplice battito d’ali può causare un uragano dall’altra parte del mondo, noi siamo in grado di influenzare la nostra vita. Ma alla ‘83’ non la pensano così.  Se vuoi essere un Amato, ci sono delle regole. La prima è che verrai schedato alla nascita e, compiuti ventun anni, sarai obbligato a sostenere un colloquio. I tuoi dati verranno inseriti in un macchinario, e un potente algoritmo calcolerà il nome della tua anima gemella. Insieme alla data e al motivo della tua morte. Nessuna scelta, ma una vita statica senza possibilità di poter essere cambiata.

Sam Miller non si è mai posta troppe domande, ma al compimento dei ventun anni qualcosa in lei vacilla, anche se tutti continuano a dirle di essere felice e fiduciosa. È soprattutto l’incontro con Levi, tanto elegante quanto sicuro di sé, a metterla in crisi. Perché se anche Levi sembra deciso a starle alla larga, finisce sempre per essere al suo fianco. Stare insieme però è impossibile, perché per Levi l’algoritmo ha già scelto l’anima gemella e, pur se questa ormai è morta, gli è proibito avere altre relazioni per il resto della vita.L’unica via d’uscita rimane la fuga per raggiungere i ribelli, i Non Amati. Ma è davvero possibile farlo quando tutte le bugie che si erano create attorno a loro cominciano a crollare rivelando scomode verità?
 

Attenzione l’articolo può contenere spoiler e/o riferimenti espliciti a fatti accaduti nelle 500 e passa pagine di cui è composto il libro.
Detto questo…. Buona lettura…


Che sia prima o dopo la tempesta la quiete può durare eterni attimi o brevi come un semplice battito d’ali. Anche se dura per una micro frazione di secondo la quiete può trasformarsi lei stessa in una tempesta o in questo caso in un caos travolgente. All’interno di una società in cui la libertà personale è limitata a cosa poter indossare e mangiare, Samantha (per tutti Sam) e Levi vogliono poter essere chi vogliono loro e non chi dovrebbero essere secondo un algoritmo creato da sconosciuti per altri sconosciuti. Quando hai ventuno anni di certo non pensi alla data della tua probabile morte o chi sia la tua anima gemella o il/la tu* ‘83’ con cui sei obbligato a passare il resto della tua vita, solo per non finire con i Non Amati; a ventuno anni bisognerebbe poter sperimentare appieno cosa vuol dire ‘vagare per il mondo con le proprie gambe’, fare le scelte più sbagliate per poi tornare sui propri passi o magari fare tutte le cose più assurde che ti passino per la testa. Ecco la nostra Sam nei suoi ultimi sei mesi di libertà dalla vita che la 83 sta scegliendo per lei, si innamora dell’ultima persona di cui dovrebbe, Levi. Lui la sua amata 83 l’ha avuta e perduta prematuramente a causa di un calcolo sbagliato dell’algoritmo e ora per legge non può più innamorarsi; sembra facile quando ti comporti da emerito stronzo saccente con tutte le persone che si ha vicino, ma nessun algoritmo ha calcolato il loro incontro e i loro sentimenti. Nessun calcolo poteva prevedere una rivoluzione… o il caos.

Dopo anni finalmente sono riuscita pure io a leggere questo romance-fantasy di Maria Claudia Sarritzu, o Cucchiaia come l’ho conosciuta anni fa su Wattpad. Ho talmente tante cose da scrivere che non so nemmeno da dove partire a sistemare i miei pensieri creati dal mio singolo neurone sano rimasto (anche se ora penso ne sia rimasto mezzo, l’altra metà l’ho bruciata mentre leggevo fan fiction online) ha concepito mentre leggevo e mentre cercavo di dormire non pensando a cosa possa succedere nel sequel. Inutile dire di averlo finito in meno di 4 giorni e voler iniziare subito il prossimo capitolo senza scrivere mezza riga di recensione. In questo momento sto vivendo in una sorta di limbo in cui mi sento vuota per aver finito il libro, ho come la sensazione di aver perso una parte di qualcosa che non pensavo avere prima di perderla, mi mancano Sam, Levi, Freddie, Chris, e tutti glia altri personaggi della storia. Leggendo ho imparato a conoscerli ed apprezzarli, chi più e chi meno, come se fossero persone reali e di colpo siano tornati ad essere semplici parole scritte. Li voglio reali ancora per tanto tempo, non mi basta leggere altre 500 pagine, io li voglio in carne ed ossa e rimarrò con questo sogno fino a quando la ‘83’ non mi comunicherà il giorno della mia morte.

Partendo dal principio posso sicuramente dire di amare Sam con tutte le sue domande e il suo carattere, chi non si farebbe domande su una società a capo del mondo intero e che ti organizza tutta la tua vita basandosi su un colloquio cin cui le domande possono dire tutto e niente. Soprattutto se non credi nell’organizzazione che te lo impone. Leggendo il libro mi sono chiesta come mai questa società non sia fallita secoli orsono o se qualcuno di abbastanza rivoluzionario lo abbia modificato; una buona parte dei cittadini non si trova bene con la propria ‘metà’ con cui hanno una compatibilità dell’83%. Quasi quasi sono più affidabili i test online che si facevano da piccoli per vedere quanto il nostro nome era compatibile con quello di crush. Io ero una di quelle che continuava a ripeterlo fino a quando non usciva una percentuale abbastanza alta che mi soddisfacesse. Secondo me hanno accoppiato così Afrodite e Billie o Liam e Flora, non c’è altra spiegazione. Il genio che li ha accoppiati avrà pensato che fosse più veloce usare dei test di internet che calcolare le percentuali seguendo degli algoritmi super complicati. Come può colei che porta il nome della dea dell’amore essere totalmente cieca manco una talpa; si sa che l’amore è cieco, ma qua siamo ad un livello superiore. Spero in un glow up per lei e riesca a reagire perché in fondo, ma proprio in fondo, non si merita quello che le sta capitando a livello fisico e sentimentale.

Non solo un suo glow up mi aspetto da ‘Caos’ ma anche da chi in ‘Quiete’ si sia allontanato dal gruppo principale e torni sui propri passi e contribuisca alla ribellione di una società statica e senza una vera e propria identità individuale propria e non scelta da altri. Sarebbe un vero e proprio peccato non vedere le cose sistemarsi tra i personaggi principali e secondari; non mi aspetto i grandi salvataggi eroici dell’ultimo minuto, ma solamente qualche azione eroica al momento giusto. Alcune cose non dico che siano del tutto sbagliato: come per esempio indicarti i settori in cui ti senti più portato, ma non devono per forza obbligarti a seguire quella strada. Ogni persona è portata per determinate cose rispetto ad altre, ma non è sempre detto che coincida con quello che si vuole fare nella vita. Se seguissimo tutti questo algoritmo probabilmente non scopriremo nuove passioni e magari pure la strada giusta per noi: quella che ci creiamo noi giorno per giorno come meglio vogliamo senza che nessuno ce lo imponga.

Se avessi seguito il percorso di studi che mi era stato indicato alle scuole medie ora dovrei essere diplomata in liceo scientifico o in un istituto chimico; invece sono diplomata in un istituto turistico e attualmente sono iscritta alla facoltà di beni culturali e non mi pento affatto della mia scelta. Se avessi seguito veramente i consigli dei professori probabilmente non sarei felice e mi sentirei come uno dei protagonisti: contento per il percorso che mi hanno scelto ma sentirei mancare qualcosa che mi faccia dire ‘Voglio fare questo per tutta la vita’. In una vita fatta di numeri e percentuali, voi siate una lettera o un simbolo fuori posto e create anche una oscillazione che possa trasformarsi un’onda che provochi degli scossoni per tutto il mondo che possa fare la differenza. Siate la quiete che preceda il caos.

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